La stagione turistica va meglio del previsto: Lignano supera Grado

UDINE. La stagione turistica estiva in Friuli Venezia Giulia va meglio del previsto. Nessun segno positivo complessivo, è meglio chiarire subito questo punto considerato come sarebbe stato impossibile attenderselo vista la drastica riduzione delle presenze straniere legate alla pandemia, ma i numeri – provvisori – disegnano comunque uno scenario meno grave rispetto a quanto temuto, e preventivato, in primavera.
I primi dati in possesso dell’assessorato al Turismo – e che fanno riferimento al periodo compreso tra giugno e agosto –, sostengono che l’andamento della stagione, vuoi per la percezione di sicurezza sanitaria che trasmette il Friuli Venezia Giulia, vuoi per la precisa strategia di andare ad aggredire il mercato italiano (e in altra misura quello tedesco), vuoi anche per i dati di alcune località, può essere, tutto sommato, più che accettabile, specialmente nello scenario post-lockdown.
Uno dei dati che risalta maggiormente, entrando nel dettaglio delle specifiche, è quello, ad esempio, dell’andamento degli incassi della Lignano Sabbiadoro gestioni (Lisagest) che nella località friulana controlla undici uffici spiaggia, 6 mila ombrelloni e quattro bar. Bene, tra giugno e luglio i chioschi di Lisagest hanno fatto segnare un sostanziale pareggio dei ricavi, rispetto allo scorso anno, mentre sono addirittura cresciuti di 61 mila euro quelli relativi agli ombrelloni affittati sia in loco sia attraverso le prenotazioni online. E questo nonostante un sostanziale dimezzamento – che evidenzia le difficoltà del comparto alberghiero – dei valori legati agli ombrelloni tradizionalmente messi a disposizione dagli hotel della cittadina friulana.
Restando sempre a Lignano, inoltre, vale la pena sottolineare come al di là del sold out in tutti i fine settimana in parecchi stabilimenti balneari – e le immagini scattate nei weekend sono lì a testimoniarlo –, il comune abbia assistito a un progressivo recupero delle presenze da giugno ad agosto. Se a inizio stagione, infatti, la percentuale di turisti, posta in relazione all’anno precedente, non superava il 20%, a luglio questo dato era già salito al 55% per toccare l’86% alla fine dello scorso mese. Il tutto inserendo nelle valutazioni anche il più che raddoppio delle vendite online degli ombrelloni della Lignano Pineta Spa e i risultati ritenuti soddisfacenti per le escursioni guidate lungo la costa.
Altalenante, invece, è l’andamento della stagione – per quanto non ancora chiusa, come a Lignano – di Grado. Il recupero dei turisti nell’Isola d’Oro, ad esempio, è stato più contenuto rispetto a Lignano se pensiamo che le presenze a giugno, calcolate rispetto ai dati del 2019, non andavano oltre il 16% ed erano diventate il 55% a luglio per non superare, pare anche a causa di un netto calo degli arrivi di campeggiatori, il 60% a fine agosto.
Uno dei dati ampiamente positivi, invece, è quello delle prenotazioni online allo stabilimento Tivoli più che decuplicate nel corso dei dodici mesi toccando il 30% del totale, mentre i ricavi della Grado impianti turistici (Git) a luglio e ad agosto si sono fermati a quota 1 milione e 800 mila euro. Un incasso, questo, in calo del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – quando gli incassi toccarono quota 2 milioni 100 mila euro –, ma non è secondario il fatto di come la Git per la stagione estiva 2020 abbia posizionato il 30% degli ombrelloni in meno dello scorso anno in ossequio alle linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni per la ripartenza del settore turistico e balneare del nostro Paese.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto