La Slovenia "allenta" le norme anti-Covid: riapertura parziale ai confini

LUBIANA Posto l’assioma che la guerra non è vinta, ma che si stanno solamente adeguando gli assetti della battaglia alla migliore strategia possibile, il governo della Slovenia ieri ha deciso un’importante serie di allentamenti delle norme anti-Covid in vigore praticamente da Natale nel Paese. Non, dunque, un “liberi tutti”, ma la differenza nella vita sociale ed economica si farà sentire.
Posto che il Paese è entrato nella cosiddetta fascia arancione in cui la media dei nuovi contagi settimanale e quella dei ricoveri, sempre su base di sette giorni, è inferiore a 1.000 la prima a beneficiare del migliorato quadro epidemiologico sarà la scuola. Da lunedì 15 febbraio ritorneranno sui banchi delle loro aule tutte le classi elementari, medie e superiori. All’università riprenderanno gli esami in persona e si potranno tenere seminari con non più di dieci partecipanti.
Visto che la scuola riprende praticamente in toto il governo ha deciso di abolire qualsiasi limitazione al trasporto pubblico, così come è venuto a cadere il divieto di spostarsi al di fuori del proprio comune di residenza. Resta in vigore però il coprifuoco dalle 21 alle 6. Da lunedì 15 febbraio in poi sarà consentito anche l'allenamento sportivo senza contatti fisici, in un gruppo massimo di 10 persone, mantenendo una distanza interpersonale di due metri. Per poter sciare basterà un test negativo non anteriore di sette giorni. Nessun problema per chi è stato vaccinato o è guarito dal Covid-19 da almeno tre settimane e da non più di sei mesi. Serve ovviamente l’opportuno certificato medico.
Queste due ultime “categorie” (vaccinati e guariti) possono entrare liberamente in Slovenia senza l’obbligo di quarantena. Da sabato 13 febbraio si potrà varcare il confine non solamente attraverso i valichi che fungevano da “check point”, ma attraverso tutti i confini esistenti. Restano valide le limitazioni e le deroghe fin qui in vigore, quindi nessuna novità in quest’ambito, se non per chi possiede appezzamenti di terreno da entrambe le parti del confine e che potrà rimanere sul territorio sloveno senza obbligo di quarantena non più per otto, ma d’ora in avanti per 10 ore.
Aperti tutti i negozi e servizi commerciali, ma saracinesche ancora abbassate per ristoranti e bar, consentito il take away. Da rilevare che nei negozi ogni acquirente dovrà avere a disposizione 30 metri quadrati, questo per il calcolo del numero massimo di persone che potranno trovarsi contemporaneamente all’interno del locale commerciale. Non servono più i test negativi per i commessi o addetti alla vendita, restano invece i tamponi o test dell’antigene per chi lavora nei servizi sanitari, fa massaggi, è un parrucchiere o un tassista.
C’erano forti pressioni sul governo perché tali norme “aperturiste” entrassero in vigore già da domani per poter così comprendere il prossimo week-end, in primis lo chiedevano le stazioni sciistiche. La risposta è stata negativa proprio per evitare un assurdo e pericoloso intasamento, se non addirittura un vero e proprio assalto ai centri in montagna che si sarebbero così trasformati in pericolosi cluster di nuovi contagi.
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