La segretaria Giulia diventa campionessa di body building

Udine, la trentenne si è aggiudicata il titolo iridato. «Mi sveglio all’alba e controllo il cibo, senza integratori»

UDINE. Seduta a una scrivania, Giulia Menis nasconde la sua fisicità. Basta però sbirciare sul suo profilo Instagram per capire che quel corpo è una macchina perfetta. Fatica, impegno, passione: quella “scultura” è stata costruita in anni di lavoro e sacrifici, compresa la sveglia puntata alle 4.50 per andare ad allenarsi prima di raggiungere la Gervasoni Spa, dove lavora come segretaria.

Una statua, insomma, così perfetta da battere le concorrenti più blasonate e diventare campionessa del mondo di body building, categoria bikini medium. Le foto ritraggono una donna – 33 anni compiuti, casa a Pasian di Prato dopo una vita passata tra Fagagna e Udine, ai tempi dell’università – con la pelle color ambra, il sorriso luminoso, muscoli definiti vestiti da un costume infarcito di brillanti.

«Non è stato semplice arrivare fin qui, quando nel 2017 mi sono avvicinata a questo mondo non sapevo nemmeno cosa volesse dire fare gare di body building – racconta Giulia, dopo il successo di New York –. Il primo mondiale è stato disastroso, sono arrivata ultima, l’anno scorso mi sono piazzata quinta e quest’anno ho conquistato il primo posto: sono serviti impegno e sacrifici. Ma sono una che non molla».

La giornata tipo della campionessa comincia all’alba. «Dopo la sveglia, alle 6.10 corro in palestra, mi alleno fino alle 7.30 circa e poi faccio una doccia veloce perché alle 8 devo timbrare – aggiunge ancora Giulia –. Alle 18 esco. La mia vita è incentrata sullo sport soprattutto nel periodo pre-gara, quando mi alleno 6 giorni su 7».

Un elemento fondamentale per ottenere i risultati è l’alimentazione. «Non posso sgarrare, ma sono golosa di dolci: cerco di rimanere nei piani alimentari mangiando ciò che mi piace ma sostituendo gli ingredienti più calorici con quelli salutari».

La friulana fa parte della World Natural Bodybuilding Federation, la più antica e prestigiosa federazione mondiale del settore e la prima ad introdurre il test del poligrafo, la macchina della verità, come di chiave di accesso per la partecipazione alle gare e l’esame delle urine a tutti i primi classificati di ogni categoria.

«Atleti di altre federazioni utilizzano invece sostanze per diventare più grossi, più muscolosi e più forti: io voglio starci fuori. Per raggiungere i risultati non bisogna seguire scorciatoie». —


 

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