La seconda vita di “Onda” l’azienda che fu di Agrusti

Ricordate “Onda”, l’azienda di telefonia mobile fondata dal presidente di Unindustria Pordenone Michelangelo Agrusti nel 2013? Fallita a Pordenone, dopo il cambio di denominazione in “Telecomunicazioni industriali spa”, sta vivendo una seconda vita in Austria, nel parco tecnologico di Klagenfurt. Una realtà che ospita più di 140 start up nel settore dell’Innovation technology.
La società si chiama “Onda tlc” e, avviata con professionalità italiane nel 2017, ha acquisito il marchio “Onda” progettando di lanciare entro la fine di quest’anno un nuovo smarrtphone con modalità d’uso facilitate ma allo stesso tempo all’avanguardia, pensato per clienti più amanti dell’affidabilità e dell’estetica che della tecnologia spinta.
Il presidente è Aldo Minucci, manager di lungo corso proprio in quella Telecom che, quando Onda era sotto l’egida di Agrusti, aveva rapporti privilegiati con la società del presidente di Unindustria.
E i legami non finiscono qui perché nella compagine di “Onda tlc”, in Austria, rispunta il nome di Renato Tomasini, già direttore commerciale e poi generale nell’era Agrusti.
Tra i progetti quello di avviare a Trieste e a Roma realtà operative che provvedano all’assemblaggio delle diverse componenti dei prodotti della telefonia realizzate in Cina per ottenere i prodotti finali, col brand “Onda”.
Onda Communication venne fondata da Agrusti nel 2003 con sede a Roveredo in Piano. In liquidazione nel 2012, mutò la denominazione in “Telecomunicazioni industriali spa”. Fu poi raggiunto un accordo con due newco, Omc e Over, per il passaggio dei dipendenti di Telecomunicazioni industriali spa e furono trasferiti a tali newco 24 lavoratori su 34 (13 a Omc e 11 a Over it), con l'impegno ad assumerne altri due entro un anno in Omc se fossero stati rispettati gli obiettivi del piano industriale.
Omc, al cui capitale sociale partecipava una società statunitense, era attiva nella produzione di modem, router e chiavette; Over entrò nell'orbita di Spm Engineering, società di ingegneria con sedi in diverse parti del mondo, e si occupò di servizi di progettazione innovativa e software.
Telecomunicazioni industriali, messa in liquidazione, fallì, poi, nel novembre 2013. La Procura avviò un’indagine per maxifrode fiscale e fatture emesse per operazioni inesistenti ma cinque anni dopo il processo si concluse con sette assoluzioni. Fra gli imputati che ne uscirono indenni, Agrusti e Tomasini. —
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