La “seconda vita” dell’Osteria Colonna, chiusa per assembramenti e poi riaperta: «Ora regole chiare, resta la convivialità»

PORDENONE. Ha riaperto al pubblico e cominciato la sua seconda vita l’Osteria Colonna, dopo lo stop forzato in seguito ai controlli effettuati dalle forze dell’ordine in materia di rispetto delle regole di contrasto al coronavirus.
Regole scritte in più punti del locale, avvisi sui social alla vigilia dell’apertura, richiesta di un aiuto da parte della clientela: la vita, in Borgo Colonna, ha imboccato una nuova direzione.
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«Se abbiamo sbagliato, cerchiamo di correggerci e metterci in regola con le dovute prescrizioni», ha affermato il titolare Nicola Zaramella. Ed ecco l’avviso con otto punti, chiari e precisi, su cui l’oste non intende transigere: il divieto assoluto di assembramento, il limite di capienza, interna ed esterna, fissato in 12 persone all’interno e 20 all’esterno (solo sedute), il limite di quattro persone per tavolo, il servizio esclusivamente al tavolo, l’obbligo della mascherina, il mantenimento della distanza interpersonale e, infine, il consiglio di prenotare, sia i pranzi sia gli aperitivi.
Alla chiusura improvvisa del locale è seguita una reazione di solidarietà e vicinanza da parte della numerosa clientela. In tantissimi conoscono l’osteria e stimano il suo titolare. «Ringrazio veramente tutti – ha dichiarato in proposito Zaramella – per la solidarietà e la vicinanza che mi hanno dimostrato direttamente e hanno trasmesso a mia moglie e alle mie dipendenti. Sono state proprio queste attenzioni e i sentimenti di incoraggiamento a darmi la forza e un rinnovato entusiasmo per riaprire la serranda in sicurezza, dopo i giorni di chiusura».
Tanti anche i baristi, suoi colleghi, che l’hanno contattato e gli hanno dimostrato solidarietà. «Ripartiamo, con regole chiare – ha proseguito Nicola –. Uniti ce la faremo: anche tra noi baristi è evidente che esiste un rapporto di amicizia che ci aiuterà a superare questo difficile periodo». Il primo giorno di riapertura è stato sorprendente, anche per la comprensione che la clientela ha avuto rispetto alle regole. «Ho clienti fantastici – ha constatato con un sorriso Zaramella –. Hanno capito subito che soltanto insieme ci possiamo aiutare. Quindi mi hanno chiamato e hanno prenotato, come ho invitato a fare anche sui social, si sono adeguati alle regole che ho scritto e che devono essere rispettate alla lettera. Qualcuno può sbuffare, ma alla fine tutti capiscono».
Non si può negare che distanziamento, contingentamento e prenotazione anche di uno spritz sono elementi lontani dall’idea di osteria, da sempre sinonimo di socialità e aggregazione, ma non si può fare altrimenti e anche le osterie si adeguano, in questi tempi di Covid, per rispettare il protocollo per il contenimento dei contagi. Un sacrificio che anche all’Osteria Colonna accettano e che, sono convinti, servirà per superare questo momento difficile e tornare, presto, all’originale convivialità. —
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