«La Scuola superiore deve chiamarsi di Toppo Wassermann»

Fontanini invita a rispettare le volontà del benefattore Il 30 giugno il risultato del sondaggio organizzato dall’ateneo
Di Giacomina Pellizzari
Udine 22 ottobre 2015. Palazzo Di Toppo Wasserman. © Petrussi Foto Press Diego Petrussi
Udine 22 ottobre 2015. Palazzo Di Toppo Wasserman. © Petrussi Foto Press Diego Petrussi

«Non servono sondaggi per individuare la denominazione della Scuola superiore dell’università di Udine. Il nome c’è già ed è quello dell’edificio che lo ospita: Istituto di studi superiori di Toppo Wassermann». Il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, non ha alcun dubbio: le volontà del conte non vanno disattese. Quella di Fontanini non è l’unica voce fuori dal coro accademico. Come lui la pensano le ex insegnanti del collegio secondo le quali il testamento dei due conti vieta di cancellare i nomi dei benefattori. Gli studenti, invece, hanno già fatto sapere di voler intitolare la loro scuola al poeta Pierpaolo Pasolini.

Ma andiamo con ordine. Fontanini, in veste di rappresentante della Provincia che detiene il 50 per cento del lascito di Toppo Wassermann, invita il rettore dell’ateneo friulano, Alberto Felice De Toni, che ha avviato un sondaggio per scegliere la denominazione della Scuola superiore con sede nel palazzo di via Gemona, «a rispettare la volontà e la memoria del benefattore. Sarebbe grave - insiste - non mantenere fede alle disposizioni del conte il quale ha precisamente indicato che il suo nome e quello della sua consorte devono contrassegnare l’istituto destinato alla perpetuità».

Ad autorizzare l’università a indire il concorso per la scelta del nome della Scuola superiore è stato il Comune, obbligandola a esporre solo una targa sul palazzo con la dicitura prevista non solo nel testamento, ma anche nella convenzione, siglata nel 2002, attraverso la quale palazzo D’Aronco ha concesso l’utilizzo del palazzo all’ateneo. La dicitura recita: «Istituto di studi superiori di Toppo Wassermann».

Trattandosi di una disposizione testamentaria risalente al 29 gennaio 1896 quando il conte Francesco di Toppo lasciò in eredità al Comune e alla Provincia il palazzo, Fontanini, le ex insegnanti e anche molti ex allievi si battono per non snaturare quelle volontà. «Dagli ex allievi ho riscontri monotoni: quel nome non va cambiato» conferma il professor Paolo Strazzolini impegnato nella ricerca degli ex allievi del di Toppo Wassermann per la scrittura di un libro dedicato al collegio.

«Molti friulani che conoscono bene la storia e il profilo culturale e umano dei due benefattori più munifici che la città di Udine abbia mai avuto e gli studenti che, dal 1900 al 2005, hanno frequentato il mitico istituto, nutrono un profondo rispetto e considerazione nei riguardi di quel nome e mal tollerano la sua ingiustificata sostituzione» aggiungono Rosanna e Mina Morocutti, le due insegnanti che hanno sollevato il caso.

Ma l’università va avanti per la sua strada. Il 30 giugno renderà pubblico il risultato del sondaggio. Oltre al rettore fanno parte della commissione speciale la direttrice della Scuola, Donata Levi, i rappresentanti del Senato accademico Marina Brollo e Roberto Rinaldo, del Consiglio di amministrazione Stefano Miani e Carla Di Loreto e degli studenti Marilena Palomba.

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