La rotonda di piazzale Oberdan non piace ai ciclisti

Udine 27 agosto 2020 Foto dal drone di Piazzale oberdan ©Foto Petrussi
Udine 27 agosto 2020 Foto dal drone di Piazzale oberdan ©Foto Petrussi



«La superficialità è data da mancanza di interesse: la viabilità non è solo stradale, né solo pedonale, esiste anche quella ciclabile. Come mai viene completamente dimenticata?».

Lorenzo Croattini, ex assessore del Comune di Udine e socio della Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) ha qualcosa da ridire in merito alla rotonda – appena realizzata – di piazzale Oberdan. L’intervento è servito a eliminare l’incrocio semaforico, dando così maggiore fluidità al traffico e limitando l’inquinamento provocato dalle auto ferme al semaforo.

Per l’ex amministratore comunale, però, c’è un problema: non è a prova di ciclista. «Manca l’attraversamento ciclabile sul lato Est – spiega Croattini –. La pista ciclabile si ferma in fondo a viale Trieste. Così il ciclista si trova a scendere dalla bicicletta per attraversare a piedi e quindi riprendere la ciclabile in via Renati: è un sistema assurdo di pensare la viabilità ciclistica in città». Il paragone utilizzato per rinforzare la sua posizione è chiaro: «È un po’ come dire a un automobilista di scendere dalla macchina, spingerla per alcuni metri e poi risalire – dice Croattini –: ma la bicicletta è un veicolo e va rispettata, succede in tutte le città europee».

L’ex amministratore comunale prosegue e attacca: «Non è possibile incentivare l’uso della bicicletta con queste scelte: sono i politici che non sanno cosa fanno o i tecnici? Entrambi, probabilmente».

Croattini, facendosi un po’ portavoce del pensiero di tutta la Fiab, si spinge in un discorso più generale, che ha a che vedere con la condivisione. «Con questo intervento si nota ancora una volta la disattenzione dell’amministrazione comunale nell’affrontare la situazione – aggiunge –. Penso a viale XXIII Marzo, dove ci sono attraversamenti solo pedonali: la segnaletica orizzontale non ha preso in considerazione le piste ciclabili». E c’è qualcosa che non ha funzionato anche con i progetti di via Cividale. «Non li abbiamo mai visti, non siamo mai stati coinvolti come Fiab – afferma Croattini – Lo stesso è successo per il piano ciclabilità che pare essere stato redatto nelle stanze segrete del Comune, senza pareri delle associazioni».

Croattini è certo che qualcosa deve cambiare e lancia un messaggio al Comune di Udine: «I lavori sono ancora in corso quindi l’unica cosa da fare è modificare il progetto e realizzare l’attraversamento ciclabile – sottolinea ancora –. Se l’amministrazione comunale invece insiste su questa strada, non prendendo in considerazione le esigenze dei ciclisti, vuol dire davvero che pensa sia la cosa giusta». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto