La Riviera friulana spaccata Sette: «No a un voto al buio»

Dal sindaco nessun sostegno al neopresidente della Comunità De Nicolò L’ipotesi di addio all’organismo: le esigenze del Comune prima di tutto
Francesca Artico

LATISANA

«Non sono in grado oggi di dire se il Comune di Latisana resta o se ne va dalla Comunità Riviera friulana. C’è la necessità di verificare le disponibilità degli altri undici Comuni che ne fanno parte a discutere e a trovare i motivi reali per dare contenuti e organizzare la Comunità: l’auspicio è che ci sia il rispetto per le esigenze di Latisana come noi rispettiamo quelle degli altri Comuni. Certo non posso pensare che una delle priorità della Comunità possa essere, per esempio, l’assunzione di un direttore generale da 120 mila euro l’anno e cui dare la gestione del nostro Comune, anche no».

Lanfranco Sette, sindaco di Latisana, non molla di una virgola la sua posizione nei confronti degli altri sindaci della Comunità e stempera sulla “spaccatura” che si è creata all’interno della stessa, dopo che il suo Comune – assieme a quelli di Ronchis e di Rivignano Teor – non ha partecipato al voto per l’elezione del presidente «perché dietro non c’era un progetto sulla candidatura né un programma: non potevamo votare a scatola chiusa». Gli altri nove Comuni, Precenicco, Palazzolo dello Stella, Muzzana del Turgnano, Carlino, Marano Lagunare, Porpetto, San Giorgio di Nogaro, Lignano e Pocenia hanno invece eletto Andrea De Nicolò, sindaco di Precenicco, a presidente.

Sette risponde anche a chi lo accusa di isolare Latisana. Non fa nomi, ma è chiaro l’attacco ad Angelo Valvason, suo concorrente alle recenti elezioni amministrative. «Mi sto muovendo con tutti i comuni, anche con quelli confinanti del Veneto – dice –, per cui Latisana non è isolata, c’è solo il disfattismo locale che fa critiche infondate».

Per Sette Latisana è il Comune che partecipa economicamente in modo importante al bilancio della Comunità «e per tale motivo, dal momento che ogni Comune versa in proporzione agli abitanti, io in consiglio comunale e ai cittadini devo spiegare perché spendo questi soldi». Ricorda che nell’assemblea dei Comuni aderenti, aveva proposto che fosse il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, in scadenza di mandato, a presiedere l’ente, dando così modo alle amministrazioni appena insediate di confrontarsi in modo funzionale e rafforzativo sul progetto stesso della Comunità. Sette sostiene che «il tempo limitato, andando Lignano al voto, sarebbe stato sufficiente per ragionare sul futuro della Comunità. Lignano quale catalizzatore economico per il territorio, grazie all’offerta turistica che impiega centinaia di persone, può dare impulso a Latisana che è elemento complementare alla cittadina balneare per il resto dell’anno, con i suoi servizi e il comparto economico che va rafforzato, e fungere da collegamento alle peculiarità dell’entroterra. Hanno deciso altrimenti».

Per quanto riguarda la polizia locale, Sette ricorda «che anche Latisana ha necessità, come comune grande, di avere un Comando. Al momento abbiamo rinviato al primo maggio il conferimento della polizia locale in Comunità: comunque prima di decidere dovrò ascoltare le categorie economiche e la rappresentanze politiche locali e sociali». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto