La Regione “nomina” i due medici sostituti di Segalla e Bertoli
CORDENONS
Sono stati individuati dalla Regione i due medici di base che a Cordenons prenderanno rispettivamente ilposto del dottor Gianni Segalla, andato in pensione a fine giugno, e il posto lasciato libero dopo la prematura scomparsa, a fine dello scorso anno, della dottoressa Sandra Bertoli.
Ad accettare la nomina sono stati il dottor Antonio Bigai, medico all’Usl di Ferrara residente in città, e Mattia Lucchetta di San Vito, medico che ha prevalentemente lavorato all’Aas2 Bassa Friulana-Isontina. Bigai, in particolare, è il figlio del dottor Mariano Bigai, radiologo dell’ospedale di Pordenone, in pensione da qualche anno. Entrambi sono medici con alle spalle anni di esperienza e che per la prima volta apriranno un loro ambulatorio di medicina di base.
La procedura di assegnazione degli incarichi non è conclusa: dal momento dell’invito ufficiale che ai due medici – individuati nell’ambito della graduatoria regionale – dovrà ora pervenire da parte dell’Aas5, questi avranno tempo 90 giorni per individuare i locali del loro ambulatorio ed accettare ufficialmente l’incarico. A disposizione l’Azienda sanitaria mette loro due ambulatori ancora liberi (uno era di Segalla) all’interno del poliambulatorio di medicina generale di via del Makò, dove si svolge la medicina integrata di gruppo.
«I nuovi medici che si insedieranno a Cordenons – dice il direttore del Distretto urbano, Mauro Marin – saranno in ogni caso liberi di decidere dove collocare la loro attività e a quale delle due associazioni di medici che sono presenti a Cordenons vuole aderire».
Se dovessero accettare, in questo caso i tempi si restringerebbero dato che locali e servizi sono già pronti. Presumibilmente, se tutto andrà bene, i medici potrebbero prendere servizio a Cordenons già entro fine anno.
Con il loro arrivo in un solo colpo sarà ristabilito il rapporto ottimale medico-paziente, andato in criusi a giugno quando i pazienti del dottor Segalla si sono dovuti distribuire tra gli altri dieci medici di base rimasti in città. Una prima distribuzione era avvenuta inoltre già a fine anno dopo la scomparsa di Bertoli. Tutto ciò ha determinato un aumento temporaneo del numero di pazienti a carico di ciascun medico rimasto in attività.
La Regione ha, intanto, individuato anche i quattro nuovi medici di base che prenderanno servizio a Pordenone. –
MI.BI.
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