La Regione dichiara guerra alle mini centraline sui fiumi

Monitorerà le nuove autorizzazioni e controllerà i deflussi minimi vitali Ok alla mozione del Patto. Moretuzzo: «Stop a speculazioni pagate dagli incentivi»



La Regione monitorerà il rilascio di nuove concessioni di mini-centraline idroelettriche sui corsi d’acqua naturali e verificherà il rispetto dei requisiti come il deflusso minimo vitale. L’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, si è impegnato ad ampliare il tavolo tecnico previsto dal Piano tutela delle acque ai portatori di interesse. L’obiettivo è monitorare le portate dei fiumi, il rispetto dei rilasci minimi vitali previsti dalle autorizzazioni esistenti e le produzioni di energie rinnovabili stimati, per evitare, come accade troppo spesso, che i nuovi progetti vengano elaborati sulla base di dati che non sempre corrispondono alla realtà.

La svolta è arrivata, ieri, con l’approvazione in Consiglio regionale della mozione presentata da Giampaolo Bidoli e Massimo Moretuzzo del Patto per l’autonomia, sottoscritta anche da Luca Boschetti (Lega), Ilaria Del Zovo e Christian Sergo (M5s) e Furio Honsell (Open Fvg). «La nostra mozione prevedeva una moratoria alle nuove concessioni sui corsi d’acqua naturale – commenta Moretuzzo –, a fronte però dell’impossibilità tecnica di una vera e propria moratoria, abbiamo concordato con l’assessore un suo impegno e della struttura tecnica regionale a un monitoraggio puntuale e stringente di tutte le autorizzazioni in essere». Da qui il tavolo informativo con i portatori di interesse per verificare l’applicazione del calcolo del deflusso ecologico in rapporto sia all’operatività degli impianti sia alla salvaguardia e tutela ambientale. Il Piano tutela delle acque esclude di fatto la sospensione delle autorizzazioni. Introdurre lo stop significava esporsi a possibili ricorsi. Tant’è che le domande presentate quando erano ammissibili, prima dell’adozione del Piano, vengono analizzate.

«In Fvg si contano 228 impianti attivi e 11 richieste pendenti, siamo di fronte a una speculazione pagata con gli incentivi», ribadisce Moretuzzo ricordando che le limitazioni interessano solo i torrenti naturali. La mozione ha ottenuto il via libera da una maggioranza trasversale, basti pensare che tra i banchi del Pd sono stati espressi due voti a favore, tre astensioni e i due contrari di Marsilio e Moretti.

L’ok alla mozione del Patto è in linea con l’evoluzione normativa in atto. «La Comunità europea – continua Moretuzzo – sta vagliando il decreto interministeriale sulle rinnovabili, che esclude gli incentivi agli impianti mini idroelettrici, rendendoli meno appetibili». E se la Regione ha affidato lo studio di fattibilità per la costituzione della società pubblica elettrica regionale per far sì che i benefici derivanti dalla produzione di energia idroelettrica rimangano nelle tasche dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, in Parlamento è stato approvato l’emendamento al decreto Semplificazione presentato dalla Lega che prevede la “regionalizzazione” delle concessioni idroelettriche. —



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