La proposta della Lega: «Stop a kebab e sushi»

UDINE. In Friuli Venezia Giulia come a Forte dei Marmi. La capitale della Versilia “che conta” è “minacciata” da ristoranti e negozi che non hanno nulla da spartire con le tipicità locali. E allora il consiglio comunale, all’unanimità, ha approvato un regolamento che vieta l’apertura di nuovi esercizi che non rispondano alla cultura italiana e versiliese in particolare. Banditi, quindi, kebab, sushi o involtini primavera, pub anglofoni o negozi di “sete” indiane. La pensata non è leghista, arriva bensì da un sindaco Pd, Umberto Buratti. E allora dal Pd e da Forte dei Marmi la Lega locale ha deciso di trarre ispirazione e avanzerà lo stesso “buon proposito” per il Fvg.
«Anche i nostri sindaci dovrebbero pensare a iniziative simili – esordisce Danilo Narduzzi, capogruppo in Consiglio del Carroccio –, perché serve uno scatto d’orgoglio per mantenere vive la nostra cultura e le nostre tradizioni». Narduzzi ha così deciso di presentare una mozione in Aula al governatore Renzo Tondo per sollecitare l’Anci regionale – associazione nazionale dei Comuni italiani – e i sindaci a contrastare “l’invasione straniera”. «È una crociata – continua Narduzzi – in difesa delle nostre tipicità. E poi di negozi e ristoranti che propongono esperienze culinarie e generi vari di altre nazioni ce ne sono già molti». Il capogruppo sgombra il campo da retropensieri e non vuole che gli si appiccichi addosso l’etichetta di razzista. «Il problema non sono i kebab o gli involtini primavera – insiste –, il problema è che spesso i luoghi devo vengono aperti ristoranti del genere diventano un punto di riferimento per gli immigrati che vanno sempre lì, in una sorta di ghetto, e quindi non c’è alcuna integrazione e spesso problemi di ordine pubblico e di sicurezza. Limitando la nascita di nuovi spazi faremmo un triplice servizio: favoriremo lo sviluppo delle nostre produzioni locali, avremo città e paesi più puliti e sicuri e aiuteremo l’integrazione».
E se Buratti aveva spiegato «la nostra decisione serve unicamente e non stravolgere la Forte dei Marmi che tutti conoscono», Narduzzi rilancia. «Molte delle nostre città vivono di turismo e contribuire al rilancio delle nostre tipicità non può che far bene a tutti», insiste il leghista. I tempi della crociata di un altro leghista, il sindaco di Azzano X Enzo Borotolotti, contro il burqa non sono poi tanto lontani – era il 2009. «Questa è diversa, è una crociata in favore di tradizioni e cultura del Friuli Vg», assicura Narduzzi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto