La Promotur boccia la pista del Pellegrino

Il Cda ha deliberato anche skipass più cari da 2 a 30 euro e meno spese di gestione
TARVISIO.
Sono bastati tre giorni da presidente di Promotur a Stefano Mazzolini, per mettere la parola fine ad una questione che si trascina ormai da sette anni. La variante turistica del Monte Lussari, più conosciuta come “pista del Pellegrino”, non si farà, o perlomeno, non seguendo le indicazioni progettuali del vecchio consiglio di amministrazione di Promotur.


Resterà intatto quindi lo storico Sentiero del Pellegrino, che ogni anno consente a migliaia di pellegrini di raggiungere il santuario mariano del Lussari. «La nostra priorità per Tarvisio - ha affermato Mazzolini - è rappresentata dal collegamento alto tra il Lussari e il Florianca. Questo è quello di cui ha bisogno subito il nostro comprensorio, come hanno rimarcato più volte gli operatori economici della valle. Per quanto riguarda il sentiero del Pellegrino - ha aggiunto - credo che debba restare a disposizione dei pellegrini e degli amanti dello sci alpinisti, senza subire stravolgimenti».


Però la pista di Prampero ha bisogno di un tracciato “di sfogo”, a disposizione non soltanto nelle giornate da tutto esaurito, ma anche nei periodi di chiusura della pista che scende dal Lussari, come avviene in occasione della Coppa del Mondo di sci.


«Per questo - ha chiarito Mazzolini - l’idea è quella di raddoppiare la pista B, lasciando cadere l’ipotesi progettuale del Pellegrino. Ne discuteremo durante il consiglio convocato per martedì prossimo. Credo che Promotur, negli ultimi anni, abbia sbagliato ad insistere con la pista del Pellegrino, perdendo tempo e bloccando, di fatto, lo sviluppo turistico del comprensorio. È ora di cambiare per ridare impulso al comparto».


Per il neo presidente di Promotur, mantenere il sentiero del Pellegrino intatto, consentirà di incentivare ulteriormente una delle pratiche sportive più in voga negli ultimi anni: lo scialpinismo. «Gli appassionati di questa disciplina e delle ciaspe portano un indotto notevole al nostro territorio e ai suoi operatori turistici. Per questo andranno studiate delle formule per venire incontro anche alle loro esigenze, non soltanto a quelle degli sciatori. Lo scialpinismo non è un danno per la nostra valle, ma un’opportunità da cogliere, anche per attrarre ancora più appassionati dalle vicine Austria e Slovenia». Una posizione condivisa anche dal nuovo consigliere tarvisiano di Promotur, Paolo Molinari.


Intanto sono stati decisi aumenti da due a 30 euro per gli skipass e tagli alle spese di gestione. Al debutto il nuovo Consiglio di amministrazione di Promotur, dopo quattro ore di discussione, ha dato il via libera al rincaro dei servizi, aumenti che vanno da 2 a 30 euro senza toccare però ragazzi e famiglie, e alla riduzione delle spese. Decisioni che, come ha messo in luce il neo-presidente Stefano Mazzolini, sono state prese per evitare ulteriori deficit alla società regionale, dopo aver chiuso l’ultimo bilancio con un passivo di 3,3 milioni di euro.


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