La Procura: accertamenti sulla pistola

L'omicidio-suicidio di Spilimbergo, un’indagine per chiarire la detenzione dell'arma. Dal 2013 necessario il certificato medico

PORDENONE. La Procura di Pordenone sta svolgendo accertamenti sulla regolare detenzione della millimetri 9 Keckler&Koch utilizzata da Manuel Venier per uccidere l’ex fidanzata Manuela Baldo.

L’ipotesi è che il giovane volesse disfarsi dell’arma, cedendola a qualcun altro.

Manuel dal 2001 al 2007 era stato guardia giurata all’Italpol di Udine. E come tale doveva sottoporsi ogni due anni al rinnovo del porto d’armi. Da quando, però, si era dimesso dall’impiego era rimasto in possesso della pistola.

Da settembre 2013 una normativa – il decreto legislativo 121 – ha imposto ai detentori di armi (sciabole e pugnali compresi) di denunciare il possesso sottoponendosi agli accertamenti medici, a meno che non siano già in possesso di un porto d’armi rilasciato negli ultimi sei anni.

Ed è proprio qui che la Procura vuole vederci chiaro: Manuel si era sottoposto ai controlli psicofisici? È vero che voleva cedere a qualcun altro la pistola?

I detentori di armi – la norma parla chiaro – devono procurre la certificazione medica di idoneità psicofisica, oltre ad attestare di non avere precedenti e problemi con la giustizia.

Il documento è rilasciato, sulla base del certificato anamnestico del medico di famiglia, dal settore medico-legale delle Aziende sanitarie o da un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

La certificazione deve attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali o patologie che ne diminuiscano la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope o abusare di alcol. La documentazione va prodotta all’Ufficio di Polizia o Carabinieri presso il quale sono state denunciate le armi detenute.

A Udine, per esempio, sono più di duemila i cittadini che hanno chiesto - e ottenuto - il porto d’armi per uso sportivo o per uso caccia nel 2015. Tanti, infatti, sono i documenti rilasciati dalla sola Questura del capoluogo friulano lo scorso anno. Ma il numero di pistole e fucili in circolazione è ben maggiore, visto che le autorizzazioni in corso di validità sono ben più di duemila. Inoltre, una singola persona può essere regolarmente in possesso di più armi.

«Il boom di richieste, nel 2015, è stato determinato dalla riforma in materia di detenzione di armi, che ha previsto l’obbligatorietà del certificato medico - sottolinea la dirigente della Divisione amministrativa della Questura, Graziella Colasanto - anche per i detentori di armi, a meno che non abbiano un’autorizzazione al porto d'arma rilasciata negli ultimi sei anni».

C’è poi una grande fetta di detentori che ha preferito rinunciare all'arma: sono centinaia quelle ritirate dalla Questura e destinate alla rottamazione. Altri, invece, hanno scelto di presentare il certificato medico per il diritto alla detenzione e in molti, in aggiunta, hanno richiesto il porto d’armi per uso sportivo».

Chi, invece, non si è presentato negli uffici della Questura ha ricevuto una diffida per presentarsi negli uffici. «Ma finora – sottolinea Colasanto – non ci sono state rimozioni forzate».

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