La pornoprof non molla la cattedra

Ricorso alla Corte di cassazione contro la condanna della Corte d’appello di Trieste per il caso del liceo Grigoletti. Anche sul provvedimento di sospensione dall’insegnamento è pronta a dare battaglia
La pornoprof di Pordenone sospesa dall’insegnamento passa al contrattacco: è decisa a dare battaglia in tribunale. «Ho ricevuto dalla mia cliente Anna Ciriani mandato per ricorrere alla Corte di Cassazione di Roma – ha dichiarato, ieri, l’avvocato pordenonese Sergio Gerin – contro la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte di appello di Trieste per il caso del liceo Grigoletti». «Depositerò il ricorso entro metà dicembre – illustra i prossimi passi da compiere Gerin – avverso la condanna della mia cliente per simulazione di reato, riferita a un episodio datato 2001, su foto porno esposte nei locali scolastici, a Pordenone». Una vecchia storia che torna a galla (foto a luci rosse appese nei bagni del liceo Grigoletti di Pordenone, in cui la prof non si riconosceva) e Madameweb prepara la battaglia su un altro fronte. «Il provvedimento di sospensione dal servizio di insegnamento non è pervenuto alla docente – precisava, ieri mattina, il legale Gerin –. Al momento è un fantasma mediatico: annunciato da tv e giornali. La Ciriani non vuole rilasciare dichiarazioni in merito, anche se è tempestata di richieste dai media nazionali ed europei, ma potrà decidere, nel caso, di presentare ricorso al giudice del lavoro». Il provvedimento disciplinare per la pornoprof, immortalata da un video amatoriale tutta nuda per le strade di Berlino, nell’happening del festival dell’eros, le sarebbe però stato notificato ieri sera nella sede scolastica di San Vito, nella quale la docente si sarebbe recata. E quello stesso provvedimento apre un lungo “processo” a scuola. Può durare molti mesi, congelando il salario fuori dell’aula. «Il codice di comportamento di un docente è chiaro nel contratto nazionale di lavoro – suggerisce un funzionario del ministero dell’Istruzione –: non deve ledere l’immagine della scuola. L’azione disciplinare può prevedere la censura, la sospensione di un mese e oltre dal servizio, in ultimo il licenziamento, ma non mi sembra il caso». L’amministrazione scolastica procede, la docente sospesa può ricorrere al giudice del lavoro e impugnare la sospensione. «Una cosa è certa – dicono gli esperti di legislazione –: non potrà superare l’anno di prova 2007-2008 di assunzione in ruolo». Assunta in ruolo il primo settembre, sospesa il 22 novembre 2007, e il piano dell’offerta formativa della pornoprof va a dieta stretta. «Non mollo la scuola», pare abbia detto ai fedelissimi nel suo forum on line, dove la sospensione di Madameweb è diventata un’emergenza nazionale e, con essa, la questione istruzione. «Nella scuola media di mio figlio manca la carta igienica – racconta un porno-fan di Madameweb, nello spazio di una mail senza eros –. Le spese sono a carico delle famiglie e ci sono professori fannulloni e pedofili impuniti. Madameweb è un’insegnante eroica, a confronto».

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