La Polizia postale: raccontate tutto e sporgete denuncia

ROMA. Alcuni semplici consigli per fronteggiare l’odioso fenomeno del bullismo. Le suggerisce la Polizia postale, impegnata ormai da diversi anni in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet rivolte soprattutto alle giovani generazioni. Che cosa può fare la vittima dei bulli?
1) Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia le prepotenze subite, in modo da valutare se sporgere denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni.
2) non rispondere alle persecuzioni ma salvare tutti i messaggi minacciosi, annotare i tempi delle telefonate, i luoghi virtuali della persecuzione, per circostanziare al meglio l’eventuale denuncia.
3) Cambiare il proprio indirizzo e-mail o il numero di cellulare se possibile.
4) Segnalare a www.commissariatodps.it comportamenti scorretti e vessatori subiti online. È anche possibile scaricare gratuitamente l’App del Commissariato online dagli store Apple e Play Store.
«I recenti gravissimi episodi di cronaca, culminati con il suicidio di alcuni adolescenti e il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete in generale e dei social network in particolare - si legge in una nota della polizia postale - hanno indotto la Specialità a ripetere la più importante iniziativa di prevenzione sulla rete internet, con “Una vita da social”.
Un progetto dinamico, innovativo e decisamente al passo con i tempi, che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio »manuale d’uso.
A disposizione degli utenti - prosegue la nota - non poteva mancare la pagina facebook di «Una vita da social» gestita direttamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi eccellenti di tutte le tappe del tour e dove i giovani internauti possono “postare” direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento.
Nel corso del 2015 - ricorda la polizia - sono stati realizzati numerosi incontri educativi su tutto il territorio nazionale raggiungendo oltre 400 mila studenti e più di 1500 Istituti scolastici.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto