La “movida” lascia la piazza che diventa area di sosta

SACILE. Centro storico svuotato: niente febbre del sabato sera, a Sacile. Piazza del Popolo era deserta alle 22, nell’ultimo fine settimana. Il popolo della notte ha tirato tardi nel caffè Movida, sulla Pontebbana. Pieno come un bus nelle ore di punta, con tanta gente in movimento. Gli under 40 e tanti studenti fanno “tana” nel caffè: per incontrarsi, sentire musica, festeggiare e poi via verso altre destinazioni per la maratona sino all’alba. «Un rito – ha spiegato Federica, che fa la ragazza-immagine in una discoteca nella Pedemontana –. Spritz al bar con gli amici in piazza del Popolo e quindi tutti al Movida. Si sta insieme senza problemi, poi magari si trascorre il resto della notte in discoteca o da amici». Niente piazza? «Non c’è nessuno – ha confermato – e fa tristezza. Sono meglio i locali fuori del centro». Lontano dal coprifuoco che blocca la “movida” in piazza del Popolo e dintorni. I ragazzi di Sacile hanno consegnato 1.100 firme in Comune per allungare i tempi di musica e divertimento. «Tolleranza in piazza del Popolo sino alle 0.30 – Francesco Morabito ha consegnato al sindaco Roberto Ceraolo la petizione e spera nel giro di lancette in avanti –. Chiediamo il cambiamento dell’orario per fare musica, nei fine settimana».
Circa 90 minuti aggiunti sullo stop in vigore delle 23 sono nei “desiderata” per ancorare il popolo della notte in piazza. «E’ una battaglia di buon senso – aveva commentato Francesco Morabito che coordina la Giovane Italia sacilese – per far rivivere la piazza. Hanno firmato la richiesta tanti assessori in carica o emeriti: è stata una raccolta bipartisan, di centro-destra e centro-sinistra». Sull’ora del silenzio in piazza, Sacile aveva alzato i numeri della partecipazione. «La nuova affezione alla vita politica e sociale si misura anche nel numero di firme – i promotori aveva alzato i decibel sui flussi –. Da un anno tanti ragazzi chiedono tempi rilassati per il divertimento».
Musica il venerdì e sabato notte, senza ledere il diritto al riposo. «Sono ottimista – aveva concluso Morabito –. La piazza va vissuta e appoggio anche il disco verde alle automobili in piazza». L’orario della musica è disciplinato dalla legge di Stato. Il dibattito si sposta sulla piazza vuota di gente e piena di auto parcheggiate sino al giorno dopo. «Un parcheggio fantasma – è stato il post su Facebook di alcuni sacilesi scontenti – di notte». Un’altra voce sveglia il deserto in centro. «E di giorno – è l’osservatorio di Nico Tadiotto – è diventata il parcheggio dei vari operatori di negozi, uffici, esercizi pubblici».
Chiara Benotti
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