La Giustizia in vignette interpretata dall’avv. Mansi

Il volume sui codici della legge. «Bisogna avere più attenzione per la persona» Le illustrazioni grafiche sono state affidate al disegnatore Giorgio Giaiotto
Di Maurizio Cescon

«Certe volte trattare argomenti importanti come la legge con buonumore, con levità, può servire nella vita. Dovrei dirlo a me stesso, visto che mi considero un pessimista». L’avvocato Antonio Mansi, alla ragguardevole età di 84 anni, si è cimentato in un’impresa letteraria curiosa e interessante. Un libro, in collaborazione con il disegnatore e grafico Giorgio Giaiotto, che “racconta”, a suo modo, la Giustizia. “Lex. La Giustizia (non) è uguale per tutti” il titolo del volume di 200 pagine pubblicato in 500 copie e dedicato alla moglie dell’avvocato, Maria. «Perchè l’ispirazione me l’ha data proprio lei - afferma Mansi -. In quanto per il nostro viaggio di nozze mi regalò il Codice civile illustrato. Da allora mi rimase quell’idea e adesso l’ho realizzata». Mansi, 54 anni di professione alle spalle (ancora oggi frequenta lo studio legale) con radici ad Ampezzo dove è nato e carriera tra Tolmezzo e Gemona prima di arrivare in città, in seguito al terremoto del ’76, ha voluto interpretare gli articoli più importanti del codice civile e penale e del codice della strada. Ogni riflessione è corredata da una vignetta di Giaiotto. «Mi è sempre interessato l’aspetto umano - dice l’avvocato - , la persona che si trova, magari una volta in una vita, di fronte alla Giustizia. Ritengo che si debba guardare di più alla persona, in quanto la legge va comunque applicata a un essere umano vivo, che patisce e gioisce. E il mio disincanto nasce proprio dal fatto che la Giustizia, visto che viene applicata da uomini su altri uomini, non è uguale per tutti. Bisogna sempre porsi nei panni di chi si sta giudicando. A volte su una sentenza pesano la cultura, gli studi, la carriera, le esperienze di un singolo giudice. E a volte per uno stesso reato possiamo avere giudizi differenti». «Precauzionalmente - si legge nella prefazione dello stesso Mansi - quel “non” del titolo è stato messo tra parentesi perchè non si sa mai cosa possa accadere: magari qualche zelante custode dei sacri aulici principi potrebbe ravvedervi un oltraggio. Già quell’intelligenza vivacissima e poliedrica di Leo Longanesi aveva scritto parlando dell’Italia in genere e della politica “le cose sono tragiche ma non sono serie”. Detto memorabile, sempre attuale, può riguardare anche il funzionamento della Giustizia».

Il libro di Mansi è stato recensito sulla rivista del Consiglio dell’ordine di Milano che viene distribuita a migliaia di legali lombardi. «Le tavole di H. Daumier (Les gens de justice, 1845-1848) sono nella memoria collettiva dell’Avvocatura - scrive Remo Danovi -, perché la raffigurazione delle scene, senza parole o con minimi scambi di battute, sono più eloquenti di qualsiasi testo. Dalle tavole appare una Giustizia affievolita e quasi scomparsa, mentre al centro della scena è il difensore. Così è l’avvocato sorridente di fronte al cliente che piange («E’ vero, voi avete perso il vostro processo... ma avete dovuto provare piacere a sentire la mia difesa»), o l’avvocato rattristato che passeggia nervosamente nei corridoi del Palazzo («tutti hanno clienti... io solo non ne ho! Bisognerà che commetta qualche mancanza per avere infine la soddisfazione di affidarmi la mia difesa»)! E ancora non si può dimenticare lo sguardo commovente di due colleghi, mentre l’uno dice all’altro: «Non mancate di replicarmi. Io vi ri-replicherò. Ciò ci permetterà due memorie difensive in più da far pagare ai nostri clienti»! Ecco, è quello che ho pensato scorrendo il volume che è frutto della collaborazione tra Antonio Mansi, avvocato in Udine, e Giorgio Giaiotto, disegnatore e grafico. Qui non compare tanto il difensore quanto il mondo del diritto, che il volume evoca, con le illustrazioni più eclettiche e (im)pertinenti. Sono richiamati infatti innumerevoli articoli dei codici e delle leggi e accanto a ciascuno una figura, uno scambio di battute, una vignetta emblematica o canzonatoria, che ne dissacra il testo, utilizzando le immagini della vita quotidiana. Insomma è l’illustrazione della legge, che l’avvocato Antonio Mansi ben conosce, perchè esercita la professione di avvocato da decenni e vuole raccontarla per una volta attraverso i disegni accattivanti e stimolanti di Giorgio Giaiotto, per ricordare a ciascuno di noi che la legge (non) è uguale per tutti. Bisognerebbe soltanto non perdere di vista la fiducia e la speranza nel futuro, per rafforzare l’idea che la legge è davvero uguale per tutti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto