La fondazione di Zanolin debutta con Alessi

La produzione del ceramista di Caltagirone esposta da domani a Palazzo Ricchieri
Di Laura Venerus

Una mostra con una molteplice valenza quella in allestimento a Palazzo Ricchieri a Pordenone e che sarà inaugurata domani alle 17.30: “Per amore e per forza. Le ceramiche di Giacomo Alessi” è il titolo di quella che vuole essere un'opportunità.

L’opportunità è quella di scoprire la produzione artigianale di Alessi, famoso ceramista di Caltagirone, sia nella sua parte commerciale, sia soprattutto in quella artistica. L’opportunità è inoltre quella di scoprire Palazzo Ricchieri, contenitore di cultura in corso Vittorio Emanuele 51 che in pochi conoscono. Ed è anche un'opportunità per parlare di ceramiche in un territorio nel quale questa produzione risale al '400 come testimoniano i cocci rinvenuti in vicolo ella Mura e ha avuto un importante rappresentante qual è stato Galvani.

Da tutto ciò è nata una mostra che cattura il visitatore e che rappresenta una sorta di caccia al tesoro: le sale del museo civico di Pordenone diventano un luogo di sorprese dove importanti opere in ceramica dialogheranno con spazi e dipinti e sculture appartenenti alle collezioni civiche.

Giacomo Alessi, 61 anni, di Caltagirone, è un artigiano ceramista che nel suo laboratorio produce gli oggetti della tradizione siciliana: ma oltre all'attività che conduce per vivere, usa la ceramica per scoprire la materia intrinseca, ne studia le potenzialità, la utilizza come veicolo per interrogarsi sui grandi temi della vita, uno sforzo di amore e forza. Ed è questa produzione artistica l'elemento fondamentale di ciò che si troverà a Pordenone.

La mostra si apre al piano terra del palazzo con le ceramiche più commerciali. Si sale quindi al piano di sopra e già da lì comincia il dialogo tra la mostra temporanea e quella permanente. Le ceramiche pervadono lo spazio dove vengono collocate in modo armonico.

Il percorso prevede la scoperta di ceramiche a forma di cupole, campanili e minareti: un tentativo di comunicazione tra culture e un invito alla convivenza. Si passa quindi alla produzione dei Templari, i cavalieri dell'ordine partivano per le Crociate da Augusta e da Licata. E ancora, le ceramiche di Venere, i diavoli (che rappresentano la perdita di fiducia dell'artista nell'umanità), la Casa di Socrate, i sassi (un ritorno all'essenza della materia), gli antenati, le arpie, i palazzi, i grembi materni (con i piatti appesi all'incontrario), i fantasmi e i palazzi.

La mostra sarà inaugurata domani alle 17.30 e sarà visitabile fino al 15 maggio. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Fondazione Ottone Zanolin ed Elena Dametto Onlus di Pordenone in collaborazione con Comune e curata da Marco Minuz e Anna Nicoletta Rigoni.

«Si tratta del primo evento pubblico della neonata findazione - ha spiegato Gianni Zanolin – con la quale intendiamo farci conoscere. Al termine sarà realizzato un catalogo della mostra impreziosito dalle fotografie che Danilo De Marco ha scattato nel laboratorio di Alessi in Sicilia».

Dopo l'inaugurazione, alla quale sarà presente anche il maestro ceramista Giacomo Alessi, sarà offerto un rinfresco siciliano.

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