La favola di Vujacic negli Usa con i Lakers e la Sharapova

Dieci anni fa arrivò alla Snaidero in punta dei piedi. Oggi Sasha Vujacic, classe 1984 di Maribor, ha già alle spalle cinque anni di Nba e un titolo con i Los Angeles Lakers. Ma è pure diventato uno dei re del gossip per la sua storia d’amore con la bellissima tennista russa Maria Sharapova.
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di
Antonio Simeoli

UDINE.
Dieci anni fa arrivò in Friuli in punta dei piedi. nello zaino solo una “raccomandazione” di Bosha Tanjevic e un sogno: diventare un campione dell’Nba. Era il 2000 e Sasha Vujacic, classe 1984 di Maribor, con papà, mamma e due sorelle più piccole, si presentò a Bad Kleinkircheim insieme all’allora gm arancione Giancarlo Sarti dal patron Edi Snaidero.


Sono passati dieci anni e Vujacic, “The Machine” per i supporters americani, ha già alle spalle cinque anni di Nba e, soprattutto, nel palmares un titolo di campione del mondo con i Los Angeles Lakers. È diventato amico di Kobe Bryant, ha una villa a Malibù, una Lamborghini (e non solo) in garage, un conto milionario. Tutto qui? No, è pure diventato uno dei re del gossip di LA per la sua storia d’amore con la biondissima e bellissima tennista russa Maria Sharapova. Sasha però non ha dimenticato il Friuli. «È un pezzo della mia vita. Mandi furlans ci vediamo quest’estate», dice dalla California.


- Sasha, sono passati dieci anni dal tuo sbarco in Friuli...

«Sembra ieri. Avevo 15 anni, non sapevo la lingua. Ho capito che dovevo imparare l’italiano con una velocità strepitosa. Poi ho imparato anche un
ninin
di friulano. La Snaidero è stata per me subito una famiglia».


- Sei rimasto in contatto con qualche tuo ex compagno?

«Ho vissuto a Udine 5 anni, ho giocato dai cadetti agli juniores alla prima squadra. Il nostro settore giovanile era tra i migliori d’Italia. Boniciolli, Pillastrini, Frates, Blasone, Alibegovic mi hanno insegnato tanto. Non sono rimasto in contatto con tanti: approfitto dell’occasione per salutare tutti».


- Al presidente Snaidero vuoi dire qualcosa?

«Lui e la sua famiglia, che abbraccio calorosamente, mi hanno fatto sentire a casa facendomi capire che il mio sogno poteva cominciare a realizzarsi a Udine. Peccato, nel mio ultimo anno a Udine si è parlato di businnes più che del gioco e questo mi è dispiaciuto tantissimo. Da quando gioco in Nba, nonostante torni ogni estate a Udine, non ho più rivisto il presidente: spero d’incontrarlo presto. Ci ho sempre tenuto molto, ci tengo e ci terrò sempre alla famiglia Snaidero».


- Dieci anni fa ti immaginavi con la canotta dei Lakers campioni del mondo?

«I Lakers e l’anello sono sempre stati il mio sogno. Essere un campione è una sensazione straordinaria: il sudore versato in allenamento, i sacrifici, le delusioni: tutte queste cose con un titolo Nba hanno un senso».


- La Snaidero è finita il LegaDue, ora sta andando bene. Dei tuoi compagni d’allora sono rimasti solo Teo e Zacchetti. Li segui ancora?

«Certo. Ho saputo della retrocessione, mi dispiace per la gente del Friuli e in primis per il presidente Edi e la famiglia Snaidero che ha passione per la pallacanestro come pochi. Tranquilli però, questa società ha una storia e presto tornerà tra le top d’Italia e d’Europa. A Joel e Teo mando un saluto: hanno portato in alto la squadra una volta, lo faranno di nuovo. È vero l’Udinese sarà sempre l’orgoglio dei friulani, ma avere una forte squadra di basket accanto sarebbe la perfezione per il Friuli».


- Spiega a un ragazzino cosa significa giocare al fianco di Kobe Bryant...

«È una bella sensazione. Lo devo marcare in ogni allenamento così in partita sono pronto ad affrontare chiunque mi capiti davanti. In sei anni ho imparato tanto e lui è stato sempre lì ad aiutarmi, a darmi consigli, a spronarmi, dal primo giorno: è il più grande».


- In California sei anche diventato il re del gossip. Quanto sei felice con Maria Sharapova?

«La vita privata è privata. Tranquilli però: siamo felici».


- Il tuo sogno?

«Rivincere il titolo e dopo
viodarin
».


- Hai tanti tifosi friulani, tanti ragazzini che sognano di diventare come te. Cosa vuoi dire loro?

«Intanto saluto tutti quelli che mi scrivono sul sito sashavuyacic18.com. Non lasciate distruggere mai il vostro sogno, abbiate fiducia in voi. In inglese si dice
hard work pays off
, il lavoro duro ripaga: non vale solo per il basket, ma per la vita».


- Ai friulani cosa dici?

«Ale Udin, ale Udin, alè alè alè. Un abbraccio a tutti e
si viodin
quest’estate».

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