La famiglia distrutta tornerà in Moldavia

REMANZACCO. Non vuole restare in Friuli né in Italia, Cristina Talpis. Lontano dall’orrore, dal ricordo “visivo”: il suo desiderio è quello di tornare quanto prima nel Paese d’origine, la Moldavia, insieme a mamma Elisaveta e alle spoglie del povero Ion, il fratello minore, morto a 19 anni - all’alba di martedì - per salvare la madre dalla furia omicida del marito Andrei. Il dirigente della squadra mobile di Udine, Massimiliano Ortolan, e il sindaco di Remanzacco, Dario Angeli, si stanno così prodigando per capire come gestire la delicata situazione: «Contatteremo il consolato di Moldavia, a Bologna - spiega il primo cittadino -, per appurare le modalità con cui procedere all’espatrio della salma. Di certo l’operazione non sarà cosa immediata. A livello di tempistica non posso fornire, al momento, alcuna informazione: non ho nemmeno idea di quando saranno celebrati i funerali del giovane, ma è presumibile che di giorni ne passeranno ancora diversi».
Nel frattempo, parallelamente all’iter burocratico, si è messa in moto la macchina della solidarietà: «Vogliamo far sì - commenta ancora Angeli - che a queste due donne il nostro Friuli non lasci solo la terribile memoria della tragedia ma anche quella di una comunità pronta a sostenere chi necessita di aiuto». Su promozione di Comune, Caritas parrocchiale e Forum del volontariato attivo di Remanzacco è stato aperto, pertanto, il conto corrente “Noi con Cristina” (attivato, a titolo gratuito, dalla Banca Popolare di Cividale, tramite la filiale di Remanzacco): un “noi” a doppia interpretazione, posto che letto al contrario il pronome diventa Ion, la vittima di questo ennesimo dramma consumatosi all’interno delle mura domestiche. «Puntiamo a raccogliere fondi con cui madre e figlia possano sopperire alle prime esigenze - chiarisce sempre il sindaco -: ci siamo resi conto, infatti, che di risorse per mantenersi proprio non ne hanno. Confidiamo nella sensibilità della gente del posto, naturalmente, ma pure dell’intera regione. Auspichiamo un gesto di generosità ad ampio raggio, perché ce n’è davvero bisogno». Per informazioni ci si può rivolgere alla filiale.
Continuano fortunatamente a migliorare, intanto, le condizioni di Elisaveta Talpis, raggiunta da un violento fendente all’addome: uscita, già giovedì, dal reparto di terapia intensiva del Santa Maria della Misericordia, la donna sta lentamente recuperando le forze. «Pure in questo caso non sono in grado di sbilanciarmi - precisa il primo cittadino -, ma le notizie che ho ricevuto sono incoraggianti: pare che il decorso non sarà lungo. Bisognerà quindi studiare una soluzione per l’accoglienza post ospedaliera, fermo restando che a quanto ho capito Cristina ha la precisa volontà di lasciare al più presto l’Italia».
L’ha incontrata nel pomeriggio di giovedì, il sindaco. Ha parlato con lei, le ha comunicato la decisione del Comune di assumersi tutti gli oneri economici relativi alla sua permanenza in Friuli. Decisione, questa, maturata subito dopo la disgrazia, quando d’intesa con la squadra mobile della Questura udinese Angeli si era dato da fare per trovare un alloggio per la ragazza. Con Cristina, la quale anche ieri ha trascorso la sua giornata accanto alla mamma, ci sono un’amica - che non se l’era sentita di lasciarla partire da sola dalla Moldavia - e una zia, la sorella di Elisaveta.
Lucia Aviani
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