La dirigente della scuola di Pordenone: siamo sconvolti

PORDENONE. «Non c’era alcun segnale che lasciasse presagire quanto accaduto, siamo sconvolti».
Sono le parole della dirigente della scuola di Pordenone frequentata dalla ragazzina che si è lanciata nel vuoto.
«Mai, né durante i Consigli di classe, né in situazioni più informali - ha aggiunto - era emerso disagio di alcun tipo, e men che meno episodi di presunto bullismo.
I genitori di questa ragazzina e degli altri alunni non hanno mai accennato nulla a me o agli insegnanti. Insomma, un dramma che stava covando e di cui nessuno si era accorto ma non ci sono evidenze alla scuola che ci siano stati episodi particolari».
«La ragazzina ha sempre frequentato con profitto - ha proseguito la dirigente - anche se con una certa discontinuità.
Ecco, è questo l’unico elemento per cui ho riconosciuto il nome quando gli agenti della Questura sono entrati. È spesso a casa per qualche problema di salute, ma faceva tante assenze anche alla Primaria.
Quando ho informato i docenti mi hanno riferito che proprio oggi, lunedì, volevano prendere contatto coi genitori perché da qualche giorno era a casa».
Circa la situazione della classe, la preside ha spiegato che si tratta di un normale gruppo di dodicenni, «forse un po’ più turbolento della media - ha riconosciuto - ma senza costringerci ad adottare particolari provvedimenti disciplinari».
La dirigente ha terminato facendo un appello al buon senso: «Dobbiamo cercare di capire perché questi ragazzini, sempre più giovani, arrivano a progettare questo tragico epilogo della loro esistenza.
Invece c’è già la corsa al sensazionalismo, si sono già condannati amici e coetanei per il presunto bullismo mentre la scuola sarebbe inerme.
Nel nostro caso abbiamo perfino uno sportello di ascolto gestito da una psicologa a cui però questa ragazzina non ha inteso accedere.
Prima di qualunque giudizio, aspettiamo che la Polizia parli con lei. L’unica cosa importante - ha concluso - è che questa nostra ragazza si possa riprendere pienamente».
La preside dell’istituto scolastico frequentato dalla dodicenne ha voluto incontrare personalmente gli studenti e compagni della ragazzina, prima dell’uscita di scuola, informandoli di quanto accaduto. Lo ha reso noto la presidente del Consiglio di istituto.
«Ha spiegato loro che era successa questa disgrazia, li ha pregati di stare vicino alla compagna e si è messa a disposizione per qualsiasi necessità di ascolto o riflessione comune. Erano molto provati e increduli che potesse essere accaduta una circostanza del genere proprio alla loro amica», ha riferito la presidente.
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