La diga di Ca’ Zul innalzata di un metro

TRAMONTI DI SOPRA. Lavori alla diga di Ca’ Zul, ubicata a Tramonti di Sopra e di proprietà di Edison: il manufatto verrà sopraelevato di un metro per adeguare e portare le attuali capacità di scarico da 400 a 700 metri cubi d’acqua al secondo.
Il consigliere comunale Roberto Vallar, ex sindaco di Tramonti di Sopra, pone un interrogativo sulla sicurezza del Meduna. Il caso approderà sul tavolo della giunta Fedriga con l’interrogazione del consigliere regionale Giampaolo Bidoli, ex sindaco di Tramonti di Sotto.
«Da alcuni mesi stanno lavorando alla diga di Ca’ Zul (il progetto è on line) che verrà sopraelevata di un metro e l’apertura di sfioro allungata da 40 a 45 metri – spiega Vallar –. Il tutto per adeguare e portare le attuali capacità di scarico da 400 a 700 metri cubi al secondo, in ottemperanza a nuove normative di calcolo idrologico di riferimento millenario e sicurezza idraulica del serbatoio.
Quindi quasi raddoppiata la capacità di scarico sul Meduna per ottenere maggiore sicurezza della diga. E delle aree sottostanti? Nessuno ne parla». Vallar sottolinea che «ciò avviene nel silenzio e disinteresse generale, mentre la domanda da porsi è chiara: siamo sicuri che, alla luce di nuove normative e calcoli idraulici e soprattutto con le quasi raddoppiate capacità di scarico, le condizioni di sicurezza sul Meduna rimangano inalterate? Si sta discutendo della scadenza delle concessioni statali dei laghi, ma questo è un problema altrettanto importante. I due Comuni della Val Tramontina dovrebbero porsi l’interrogativo ed esigere un serio piano di valutazione dei rischi che accerti insussistenza o aumento del pericolo, visti i nuovi calcoli.
Dobbiamo essere certi se la sicurezza aumenta o no, per non trovarsi domani magari con forti penalizzazioni e maggiori aree vincolate adiacenti al Meduna. Stiamo vedendo gli effetti delle aree dichiarate P3 sul campeggio della valle, ma in futuro potrebbe toccare ad altre zone. La Val Tramontina vive di turismo e bellezze naturali: non vorrei che fossimo di fronte alle classiche situazioni che passano alla leggera e poi generano brutte sorprese».
Sul caso è intervento pure Bidoli. «Condivido le preoccupazioni di Vallar, architetto e competente conoscitore di queste aree, che mi ha già sottoposto la questione. Nel prossimo consiglio regionale chiederò con interrogazione a risposta immediata all’assessore Fabio Scoccimarro e alla direzione ambiente ed energia di avere risposta. La situazione del campeggio è emblematica di ciò che è successo. La realizzazione della diga di Ponte Racli ha determinato il blocco delle ghiaie, innalzando il letto del Meduna che ha aumentato la pericolosità idraulica. Ora quest’opera che non si capisce cosa determinerà, visto che lo scarico sarà maggiore. Molti i dubbi che chiederò di chiarire».
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