La difesa: "Accuse infondate, siamo sereni"

L’azienda respinge le contestazioni e ricorda i risultati in campo internazionale

UDINE. Respinge in toto le accuse e si dichiara quindi serena e pronta a dimostrare la correttezza delle proprie condotte. Ma, almeno per ora, Danieli preferisce non aggiungere altro.

Nè affidare ai propri legali una qualche formula o argomentazione difensiva. La notizia della conclusione delle indagini sull’attività dell’azienda era nell’aria da tempo e ieri è arrivato il momento per la Procura di diffonderla. Danieli, per conto suo, ha scelto un profilo basso, ma assai chiaro.

«Il Gruppo Danieli – spiega in una nota – rileva di essere presente in Lussemburgo dal 1981 e sin dall’epoca ha sviluppato un processo di internazionalizzazione delle proprie attività che, ad oggi, lo porta a controllare oltre 50 società operative in tutto il mondo, con volumi di esportazione superiori all’80 per cento del fatturato e circa 11 mila dipendenti, di cui 7 mila presenti nelle sedi estere».

Fin qui i numeri. Quanto alle contestazioni, «la società – prosegue la nota –, pur respingendo ogni addebito, ha pienamente collaborato con gli organi di Polizia tributaria ed è serena nel ritenere di aver agito nel pieno rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia e dimostrerà – conclude – l’infondatezza di quanto oggi viene contestato nelle sedi competenti».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto