La denuncia del sindacato: "Licenziata da Trenitalia dopo un intervento chirurgico"

SACILE. "Sottoporsi ad intervento chirurgico secondo Trenitalia non è più consentito. E’ l’ennesimo caso di una lavoratrice assunta con contratto di apprendistato professionalizzante. Anche la Direzione regionale di Trenitalia del Friuli Venezia Giulia ha deciso di recedere, dopo solo due mesi, il contratto ad una giovane lavoratrice assunta presso la biglietteria di Sacile, senza alcun motivo oggettivo".
È quanto afferma, in una nota, il segretario generale Uilt Fvg, Michele Cipriani. Cipriani continua: "La lavoratrice in questione, pur superando la preselezione, i corsi di abilitazione allo svolgimento della mansione, non avendo mai ricevuto alcun reclamo dalla clientela tantomeno sanzioni disciplinari dall’azienda, al rientro in servizio dopo un periodo di malattia a seguito di un intervento chirurgico, è stata convocata a Trieste presso la Direzione trasporto regionale Friuli Venezia Giulia di Trenitalia e qui, senza tanti preamboli, senza alcun giustificato motivo oggettivo, le è stata consegnata la lettera di rescissione del contratto di lavoro.
Alcuni giorni dopo - prosegue il sindacalista - la segreteria regionale Uiltrasporti Fvg, venuta a conoscenza del fatto, si è attivata per capire le cause che hanno portato al recesso, che comunque ha rappresentato un costo sia per l’azienda che per il fisco".
E così Cipriani spiega che, dopo un'accurata indagine condotta fra i colleghi che l’hanno affiancata, la lavoratrice è stata descritta come a modo, nonostante le difficoltà che la tipologia di lavoro presenta. "La stessa azienda, pare, il giorno prima del recesso l’abbia descritta come una lavoratrice che nei pochi giorni di lavoro abbia dimostrato interesse per l’apprendimento delle norme al fine di essere preparata con i clienti, alla pari degli altri apprendisti".
"Tutto ciò - rimarca il segretario Uilt Fvg - appare surreale. Ci fa molto male apprendere che un’azienda come Trenitalia possa distruggere l’impegno e le aspettative di una giovanissima e volenterosa lavoratrice.
La Uiltrasporti Friuli Venezia Giulia ha inviato una nota legale a chiarimento della questione, senza ricevere alcun riscontro da parte della società. A questo punto abbiamo coinvolto la Segreteria nazionale che, condividendo l’analisi sulle incongruenze del percorso di recesso contrattuale, ha chiesto ufficialmente chiarimento ai responsabili di Trenitalia.
La Uiltrasporti del Friuli Venezia Giulia non è disposta - conclude la nota - a far cadere nel dimenticatoio la questione e pertanto, nel caso in cui l’assordante silenzio aziendale continuasse ad essere l’unica risposta, valuterà l’opportunità di indire uno sciopero generale a difesa dei diritti di tutti i lavoratori".
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