La De Stefano dimezza i dipendenti

Spilimbergo, l’impresa edile ha comunicato la messa in mobilità di 15 addetti: «Pronti a riassumere se il settore riprende»
20090909 - ANDORA (IMPERIA) - FIN - EDILIZIA: ANCE, VIA A CANTIERI O RISCHIO 250 MILA POSTI. Una foto d'archivio di un cantiere edile...ANSA/LUCA ZENNARO/DC
20090909 - ANDORA (IMPERIA) - FIN - EDILIZIA: ANCE, VIA A CANTIERI O RISCHIO 250 MILA POSTI. Una foto d'archivio di un cantiere edile...ANSA/LUCA ZENNARO/DC

SPILIMBERGO. La crisi dell’edilizia miete un’altra vittima illustre, la Venilio De Stefano di Spilimbergo, fra le più note imprese di costruzioni della destra Tagliamento nonchè un pezzo di storia dell’economia spilimberghese.

L’impresa. Attiva sin dal 1937, come ricorda il titolare Manlio De Stefano, l’azienda, che ha sede nella città del mosaico ed è specializzata nella realizzazione di opere pubbliche ed asfaltature, nell’immediato dopoguerra ebbe uno sviluppo tale da arrivare ad assumere 150 dipendenti. Una stagione felice che perdurò nei decenni a seguire, vista la mole di lavoro accumulata dall’aggiudicamento di appalti importanti sia in regione che nel resto della penisola, sino alla crisi che, nell’ultimo quinquennio, ha investito, in regione, anche il settore edile, dove sono scomparse 800 aziende e 5 mila posti di lavoro dal 2008 ad oggi. Fra queste imprese schiacciate dalle difficoltà del mercato e, bloccate da un patto di stabilità che non lascio scampo, anche la De Stefano che, da settembre, si troverà a dover lascare a casa, in mobilità, 15 dei 23 dipendenti. Un duro colpo per chi, come il suo titolare, non ha comunque alcuna intenzione di arrendersi, ed è pronto a riassumerli non appena le commesse “giuste” dovessero arrivare.

Il sindacato. «Purtroppo, quella della De Stefano è solo una delle tante vicende di cui raccontano quotidianamente le cronache – è il commento amaro di Alessandro Conte, segretario della Fillea Cgil – L’impresa di Spilimbergo, come altre della provincia, da un paio di anni ormai vive uno stato di difficoltà che per i suoi dipendenti ha significato, dapprima l’avvio dei procedimenti di cassa integrazione ordinaria e, da un anno a questa parte, anche di cassa integrazione straordinaria, dovuta, in quest’ultimo caso, a problemi di reperibilità di ordini che hanno messo l’impresa nella condizione di non poter impiegare tutte le maestranze». «È stato fatto tutto il possibile per prolungare la cassa integrazione nella speranza che ci fosse un miglioramento delle condizioni del mercato – evidenzia Conte – Purtroppo, la situazione non sembra migliorare e ciò costringe la De Stefano, come altre imprese, a dover ridimensionare il personale».

I dipendenti. Quindici dei 23 dipendenti verranno iscritti alle liste di mobilità, in trattamento speciale edile, per i prossimi diciotto mesi. Percepiranno per il primo anno il corrispettivo della cassa integrazione ordinaria (da 750 ad 850 euro) mentre per gli altri sei mesi l’80 per cento di quanto percepito il primo anno. Quindi resteranno senza impiego nè ammortizzatori.

Guglielmo Zisa

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