La Corte dei Conti indaga sulle mostre di Marco Goldin

ANTEPRIMA Codroipo 23-09-2010 mostra villa manin
ANTEPRIMA Codroipo 23-09-2010 mostra villa manin

La Guardia di Finanza ha acquisito nei giorni scorsi dagli uffici del Comune di Treviso una serie di documenti relativi ai rapporti fra la precedente amministrazione comunale, guidata da Giovanni Manildo, ed il titolare della società «Linea d’ombra», Marco Goldin, tra i promotori di eventi culturali più in vista del panorama nazionale.

Proprio nelle scorse settimane l’amministrazione comunale di Udine, per bocca dell’assessore alla Cultura Fabrizio Cigolot, ha confermato l’interesse di palazzo D’Aronco ad avviare una collaborazione con Goldin per organizzare alcune mostre a Casa Cavazzini.

Le Fiamme Gialle in particolare avrebbero eseguito una richiesta della Corte dei Conti intenzionata a far luce sulle ragioni per le quali il complesso di “Santa Caterina” sia stato reso disponibile gratuitamente all’imprenditore in occasione delle mostre “Storie dell’impressionismo”, fra il 2016 ed il 2017, e la più recente “Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet”, conclusa lo scorso giugno.

La segnalazione di una presunta anomalia nella gestione del patrimonio pubblico, secondo quanto si è appreso, è stata trasmessa alla magistratura contabile da un’esponente della stessa ex maggioranza di centrosinistra, la consigliera comunale del Pd Maristella Caldato.

Nel mirino di un’interrogazione presentata nel novembre del 2017, Caldato aveva messo nel mirino una delibera approvata dalla giunta dell’allora sindaco Manildo, in cui il Comune si impegnava a mettere a disposizione il complesso di Santa Caterina a oneri di locazione particolarmente vantaggiosi in cambio di servizi di promozione turistica e pubblicitaria, che potessero avere ricadute positive sul territorio della Marca.

«La società nulla sa dell’inchiesta in corso e non ha alcune ragione per dubitare della piena regolarità degli atti comunali che, autorizzando l’utilizzo degli spazi museali, ha consentito alla città di Treviso di godere di mostre di rilevanza internazionale e richiamato oltre 400 mila visitatori», ha specificato in una nota lo studio legale Domenichelli, che cura gli interessi di “Linea d’ombra”. —

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