La Corte dei conti condanna l’ex dg Andrea Viero a risarcire 3.388 euro
A suo carico una sentenza per spese ingiustificate
TRIESTE.
Andrea Viero, già direttore generale del Comune di Trieste e della Regione Friuli Vg nella gestione Riccardo Illy, è inciampato in un piccolo gruppo di fatture per presunte spese conviviali di cui non ha fornito spiegazione esauriente del loro interesse istituzionale nè al Comune e tantomeno ai giudici della Corte dei Conti. È stato condannato dalla stessa Corte a risarcire con 3.388 euro l’amministrazione municipale di cui all’epoca era manager.
Andrea Viero che era difeso dall’avvocato Renato Fusco, aveva puntato ad accreditare quelle spese, effettuate in ristoranti e caffè “alla moda” come fossero di «rappresentanza» e di rilievo istituzionale. Nelle motivazioni della condanna il presidente Enrico Marotta e il giudice estensore Francesca Padula, spiegano esaurientemente quali sono i veri limiti della «rappresentanza».
Ecco in dettaglio il loro pensiero, così come riportato nella sentenza. «Per potersi definire di rappresentanza una spesa, devono esistere lo stretto legame con i fini istituzionali dell’ente e la necessità dell’ente di una proiezione esterna, o di intrattenere pubbliche relazioni con soggetti estranei, al fine di mantenere o accrescere il prestigio dell’amministrazione e richiamare l’attenzione di soggetti qualificati. Deve escludersi che l’attività di rappresentanza possa configurarsi nell’ambito dei normali rapporti istituzionali o di servizio o nei confronti di soggetti i quali, ancorchè esterni all’ente stesso, non siano tuttavia rappresentativi degli organismi di appartenenza. Le spese non corrispondenti a questi canoni, in quanto sostenute senza titolo, costituiscono danno ingiusto per l’ente».
In particolare modo sono entrate nel «mirino» dei magistrati contabili le spese effettuate da Andrea Viero in alcuni ristoranti come l’Elefante Bianco e l’Harry’s Grill. «Le spese sostenute nei ristoranti non possono ritenersi lecite, in quanto relative ad incontri con il personale interno del Comune, per motivi inerenti le normali funzioni assegnate a dipendeti del Municipio e dunque in carenza dei presupposti».
«Tanto deve ritenersi anche per le spese per i tre stagisti dell’Università di Trieste che operavano per il servizio di controllo di gestione. Non esistevano i presupposti nemmeno per l’incontro con il presidente dell’Acegas che è una società multiservizi partecipata dal Comune di Trieste; stesso discorso per l’esperto di finanza di Mediobanca che proponeva la ristrutturazione del debito del Municipio: si trattava di spese in occasione dello svolgimento delle normali funzioni dell’ente locale».
Parole affilate come un katana giapponese anche per i pranzi - a spese del Comune - effettuati da Andrea Viero in compagnia «del personale dell’Associazione Interessi Metropolitani e con il signor Angelo Baiguera, indicato quale dirigente della Pallacanestro Trieste. Si osserva che gli elementi tardivamente addotti a giustificazione, non si presentano sufficienti a ritenere conformi ai suindicati principi le spese sostenute».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video








