La corrente dell’Arzino li trascina via: salvati tre giovani scesi nel canyon

Solo un grande spavento: grazie ai vigili del fuoco, il pomeriggio in montagna di tre giovani di Cinto Caomaggiore si è concluso positivamente, nonostante due ore passate nel fondo del canyon scavato dal torrente Arzino in località Chiamp, bloccati tra la roccia e le acque.
VITO D’ASIO.
Solo un grande spavento: grazie ai vigili del fuoco, il pomeriggio in montagna di tre giovani di Cinto Caomaggiore si è concluso positivamente, nonostante due ore passate nel fondo del “canyon” scavato dal torrente Arzino in località Chiamp, bloccati tra la nuda roccia e le acque.


Trasportati in quel punto dalla forte corrente, sono stati recuperati dai pompieri, calatisi con delle corde.

L’allarme è scattato attorno alle 14 di ieri. In questi ultimi scampoli d’estate le fresche acque dell’Arzino sono meta di molti bagnanti, attirati anche dalla bellezza del canyon che nei secoli il torrente ha creato tra la roccia. Tra loro, anche un gruppo di minorenni e neodiciottenni di Cinto Caomaggiore, in provincia di Venezia, che hanno deciso di scendere al torrente nei pressi di località Chiamp, poco prima del bivio tra la strada provinciale 1 e la via d’accesso Pielungo, frazione di Vito d’Asio.


La giornata è trascorsa tranquilla, sino a quando uno dei ragazzi, nuotando in una delle pozze del torrente, è stato portato via dalla corrente. Nonostante la paura, è riuscito a non annegare e a guadagnare faticosamente la riva, in un punto che però non lasciava vie di fuga, con le ripide pareti del canyon da un lato e le acque del fiume dall’altro. Due amici sono partiti per salvarlo, ma vuoi per l’inesperienza, vuoi per il timore delle acque infide, si sono fermati sulla riva opposta a quella dov’era bloccato l’altro ragazzo.


Intanto dal resto della comitiva era partita la richiesta d’aiuto ai vigili del fuoco. Immediatamente sono partiti quelli della stazione di Spilimbergo e la squadra speciale fluviale da Pordenone. Giunti sul posto, hanno capito che c’era un unico modo per recuperare i tre ragazzi: calarsi dall’alto del canyon con funi e imbracatura e, con la forza dei verricelli, issarli al sicuro.


Un vigile è stato quindi calato fino al punto in cui si trovava il primo ragazzo. Lo ha imbracato e, con tutte le cautele del caso, i colleghi lo hanno issato sino alla sommità della roccia. Si è quindi passati agli altri due ragazzi che, seppur non bloccati come l’altro (pur faticando avrebbero potuto ritornare sui propri passi), sono stati recuperati nello stesso modo. Infatti, visto che erano spaventati, si è deciso di salvare anche loro con le imbracature in modo da non correre altri rischi.


L’arrivo dei vigili del fuoco ha creato più di qualche apprensione in vallata, visto che non tutti hanno capito subito cosa fosse successo. «Li abbiamo visti passare – hanno spiegato dall’osteria Lorenzini – ma pensavamo che ci fosse stato un incidente con qualche motociclista».


La notizia si è sparsa velocemente anche a Pielungo, dove era in fase di svolgimento l’ultima giornata dei festeggiamenti ferragostani. «Quel punto del fiume può essere pericoloso – hanno detto alcuni abitanti – bisogna stare molto attenti».


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