La Comunità Arcobaleno rimarrà in via San Michele
Vista la mancanza di concorrenti, il Comune affida alla Comunità Arcobaleno di Gorizia l’immobile comunale di via San Michele ai civici 38-40. Il sodalizio stabilirà così la propria sede nella zona destinata all’accoglienza dell’edificio e si impegnerà a gestire e sorvegliare l’intero edificio e gli spazi accessori. La concessione ha una durata di 6 anni e potrà essere rinnovata per un uguale periodo qualora le parti manifestino una concorde ed espressa volontà in tal senso prima della data di scadenza. Il canone di concessione è stabilito in 2.761,45 euro annui. Il canone mensile corrisponde a 230,12 euro per effetto dell’abbattimento del 50 per cento dell’affitto previsto dall’amministrazione per le associazioni iscritte nella categoria B.
La procedura di assegnazione dell’immobile, come si legge in una recente determina del Comune, ha visto la pubblicazione, lo scorso dicembre, di un avviso pubblico per raccogliere eventuali altre richieste per l’utilizzo dello stabile. Alla fine solo la Comunità Arcobaleno ha espresso il proprio interesse. Si tratta, di fatto, del rinnovo di una convenzione già in essere tra il Comune e il sodalizio. L’associazione che gestisce la comunità Arcobaleno godeva infatti del comodato d’uso per questo immobile comunale dal 23 febbraio 2010, secondo l’ultimo contratto, ma in realtà il sodalizio che la gestisce era assegnatario dello stesso stabile addirittura dal 1981, sempre per le sue finalità sociali e di assistenza a persone bisognose di aiuto e di sostegno. L’ultimo contratto con il Comune di Gorizia aveva una validità di nove anni ed era scaduto il 22 febbraio dello scorso anno. L’accordo non era rinnovabile e, quindi, bisognava provvedere alla formalizzazione di nuovo rapporto tra le parti. Da qui la novità della zona accoglienza che ha, nello specifico, una superficie di 180 metri quadri circa.
Secondo la relazione della Comunità Arcobaleno sulle proprie attività, allegata a un documento di giunta risalente all’ottobre scorso, nella zona accoglienza figurano il principale accesso all’immobile, gli uffici, gli spazi per le riunioni e i colloqui (anche riservati), quelli per la cucina e la refezione degli operatori, il bagno e i servizi igienici.
Nella “zona operativa” ci sono invece un laboratorio, un magazzino, una stanza polivalente, sette stanze di prima accoglienza (camere), una cucina a disposizione degli ospiti, due bagni, due servizi igienici, alcuni disimpegni e un vano tecnico.
Nella stessa relazione si fa riferimento ad alcuni progetti realizzati dalla Comunità arcobaleno nel periodo 2017-2018. Si parla del Centro di accoglienza diurno per giovani-adulti con problemi psichiatrici e polidipendenze, della casa albergo Emmaus di via San Michele 38 (che «registra ormai da un paio d’anni il tutto esaurito») e del progetto Disma in collaborazione con la Caritas e la casa circondariale. –
E. M.
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