La Commenda cade a pezzi, appello per la villa di Pasteur

Parte dal capoluogo della Bassa il grido d’allarme per salvare la “Commenda” dei napoleonidi, sita a Ruda, e “Villa Ciardi Baciocchi”, una splendida villa veneta ospitata a Villa Vicentina. I due edifici storici (la proprietà è la medesima ma si trovano in due Comuni diversi), in particolare la Commenda, stanno scomparendo inghiottiti dalla vegetazione e stanno crollando sotto i colpi del tempo e dell’abbandono.
Per salvare un patrimonio di valore inestimabile, è partita la petizione #salviamolacommenda. Due cervignanesi, l’orafo Sergio Serdino e lo storico Michele Tomaselli sono scesi in campo e hanno deciso di sensibilizzare le istituzioni. A breve prenderanno carta e penna e scriveranno al ministro Alberto Bonisoli, al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, all’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli e al sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi.
«A Villa Ciardi – spiega Sergio Serdino – c’è un bellissimo mosaico romano. I granai napoleonici sono gli unici appartenuti alla famiglia Bonaparte. Lungo la facciata esterna è pieno di reperti romani. La cantina e i granai hanno una notevole importanza storica, così come il resto della villa. Non è mai stato fatto nulla per preservare questo patrimonio. Per quanto riguarda la commenda è completamente distrutta. L’unica cosa che è ancora in piedi è la facciata del giardino d’inverno.
Anche in questo caso nessuno è mai intervenuto». Il proprietario Maurizio Waschl, non può sobbarcarsi tutti i costi di recupero. L’edificio, inoltre, è soggetto alle belle arti da una serie di vincoli. Sergio Sedino, che cura gli interessi della proprietà, ha provato più volte a contattare gli uffici della Soprintendenza di Udine. Aveva anche interessato la passata giunta regionale ma senza risultati.
«Sembra che nessuno s’interessi, sebbene la Commenda abbia oltre 1000 anni di storia – fa notare Michele Tomaselli –. Alla casa natale di Napoleone, ad Ajaccio, c’è la fila per entrare mentre qui alla Commenda, dove visse sua sorella Maria Anna Bonaparte, sembra che nessuno ne sia a conoscenza. Da decenni la proprietà è preda dei vandali. I muri presentano crepe, alcuni edifici e la piccola chiesetta sono crollati e la vegetazione sta inglobando la struttura».
Tomaselli sottolinea che la storia della Commenda affonda le origini agli inizi del secondo millennio. Si hanno notizie di un rifugio per crociati e pellegrini prima del 1211. Alla fine del XV secolo, invece, cominciò la decadenza della Commenda. «Con la dominazione austriaca – aggiunge Tomaselli – ci furono frizioni tra i nobili della Contea di Gorizia e il Sovrano Militare Ordine di Malta.
Dopo 600 anni, la Commenda tornò agli antichi fasti. I nobili Gorgo, che nel frattempo erano diventati proprietari, decisero di vendere l’intera tenuta a Maria Anna Bonaparte, detta Elisa, sorella esiliata di Napoleone». Elisa, grazie all’architetto Charles de Sambucy ristrutturò l’edificio e vi fece portare diversi reperti archeologici da Aquileia. «Iniziò a organizzare feste e ricevimenti sfarzosi, fino a quando, a 43 anni, morì.
Nel 1868 la tenuta di Villa Vicentina fu venduta a Napoleone III, che la intestò al principe Eugenio Luigi Napoleone. In seguito fu abitata da Tisserand, amministratore dei beni agricoli della corona francese, e acquistata, nel 1919, dalla famiglia Ciardi. La villa diede ospitalità anche allo scienziato francese Luigi Pasteur».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto