La Cimolai sta ultimando il nuovo tempio del calcio

Un anello di compressione esterno per l’impianto di Varsavia, da 55 mila posti Opera polifunzionale, sarà inaugurata in occasione dei campionati europei 2012

Lo stadio nazionale di Varsavia ha la copertura mobile più grande del mondo: “griffata” Cimolai. E’ un’opera polifunzionale che sorge su quello che è stato lo stadio costruito nel 1955 e che era la memoria vivente della storia politica della Polonia.

La nuova opera, realizzata in tempi molto stretti, è stata commissionata al Consorzio Alpine – Hydrobudowa dalla Ncs (Narodowe centrum sportu), un ente creato dal governo polacco al fine di garantire la puntuale consegna dei lavori per l’inaugurazione degli Europei di calcio 2012.

Lo stadio ha una capienza di 55 mila posti a sedere e il tetto è completamente coperto da una membrana che ha una superficie pari a 65 mila metri quadri. La parte centrale di 11 mila metri quadri può aprirsi e chiudersi, a seconda delle esigenze delle manifestazioni che verranno ospitate.

L’impresa Cimolai di Pordenone è leader di un consorzio di imprese che ha costruito la copertura dello stadio. L’azienda ha sviluppato tutta l’ingegneria di dettaglio della carpenteria metallica, fornito le oltre 10 mila tonnellate di acciaio che costituiscono la struttura principale della copertura, coordinato i vari subappaltatori e le attività di montaggio di cantiere.

La parte più nobile di questa struttura principale è l’anello di compressione esterno (compression ring) che è formato da 72 conci a sezione circolare del peso fino a 50 tonnellate l’uno, diametro di 1,82 metri e lunghezze di circa 12 metri.

E’ stato prodotto presso gli stabilimenti Cimolai di Roveredo in Piano, nel rispetto delle severe tolleranze di lavorazione previste dalle specifiche tecniche progettuali. La tecnologia di questo stadio porta la firma di altre ditte italiane che hanno fornito mille 300 tonnellate di funi chiuse, con diametri fino ai 150 millimetri, gli elementi di connessione fusi di acciaio colato per pesi fino a 14 tonnellate ciascuno e tutti i meccanismi della movimentazione della copertura mobile.

Il concetto progettuale della copertura è quello di una tensostruttura, paragonabile alla ruota di una bicicletta, dove il cerchione è costituito dalla carpenteria principale, mentre i raggi non sono altro che l’ossatura portante delle membrane costituita da una ragnatela di cavi e carpenteria secondaria.

Tale ragnatela è stata inizialmente stesa sulle tribune e successivamente sollevata ad un’altezza di 50 metri con un’unica manovra, attraverso l’ausilio di 144 martinetti idraulici che hanno poi permesso di imperniare tutte le funi alle strutture principali.

Chiara Benotti

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