La Cavarzerani ritorna piena migranti trasferiti a Tricesimo

Spostati in 12 (pakistani, bengalesi, somali e libici) alla fine della quarantena Il prefetto vicario: nell’ex caserma accolte 280 persone, possibili rimodulazioni



La Cavarzerani è satura, per questo domenica mattina 12 migranti sono stati trasferiti dall’hotspot dell’ex caserma alla foresteria della Casa degli Esercizi, un’ala del castello di Tricesimo. Si tratta di cittadini bengalesi, pakistani, somali e libici che stanno completando la quarantena e che sabato sono stati sottoposti al primo tampone con esito negativo. Non è escluso che nei prossimi giorni ne arrivino altri all’interno del complesso, gestito dal personale della Croce rossa.

«Sono 280 al momento – fa il punto il prefetto vicario di Udine, Gloria Sandra Allegretto – le persone ospitate alla Cavarzerani e la struttura è satura, altri 3 migranti sono nella zona tende in quarantena, cui si aggiungono a quelli trasferiti a Tricesimo, mentre l’ex caserma di Tarvisio è vuota. In questi giorni non vi è stato un incremento degli arrivi, probabilmente a fermare il flusso dei migranti è il freddo, ma sono in aumento i minori non accompagnati rinvenuti sul territorio».

Due i minorenni rintracciati domenica sera mentre camminavano lungo le vie della città; sono stati affidati a una comunità di accoglienza dove saranno sottoposti a triage e a quarantena.

«Abbiamo predisposto un bando per l’accoglienza dei minori – aggiunge il prefetto vicario –, i Comuni avranno tempo fino a marzo per far pervenire i loro progetti che potranno essere finanziati dal Ministero. Per il momento non abbiamo avuto ancora alcun riscontro».

Per quanto riguarda la popolazione migrante adulta, nei prossimi giorni vi potrebbero essere altri trasferimenti, ma, segnala Allegretto «abbiamo prima la necessità di fare una verifica dei flussi, quindi procederemo a una ricognizione sulle strutture disponibili con eventuali rimodulazioni sul territorio».

La disponibilità della struttura tricesimana, ricorda il sindaco Giorgio Baiutti è «a termine». Si tratta di una proprietà della Curia che ha messo a disposizione della Prefettura la Foresteria con le sue 38 camere, ma di cui il Comune rivendica la disponibilità sulla base di un accordo, quanto meno dal primo di marzo. Gli ultimi migranti in quarantena hanno lasciato la foresteria poco prima della fine dell’anno, si pensava che non vi fossero altri arrivi.

«Nel corso dell’ultimo incontro con il prefetto avevo comunicato l’esigenza da parte dei Comune di disporre della struttura e avevo esposto una serie di motivazioni – fa il punto Baiutti –. Va precisato che si tratta di un castello di origine medioevale, ristrutturato dopo il terremoto e sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza ai beni culturali: sembra quanto meno inappropriato che uno spazio importante venga utilizzato in questo modo. Quanto alle esigenze logistiche – aggiunge il primo cittadino –, le scuole primarie saranno sottoposte a un adeguamento antisismico, un’opera da 2,5 milioni di euro che imporrà il trasferimento di sei classi, stando agli accordi con la Curia, potranno far lezione al castello. Va inoltre ricordata la presenza dell’attiguo santuario della Madonna missionaria, luogo di culto e di preghiera, e la presenza di un parco da 150 mila metri quadrati che il Comune si è impegnato a sistemare». —

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