La casta si riduce lo stipendio

L’Ufficio di presidenza del consiglio regionale ha approvato il taglio dell’indennità (fino a 400 euro). Bloccati anche i rimborsi-benzina

TRIESTE. La casta si riduce lo stipendio. L’aveva promesso. Sembrava che i tempi si dilungassero un po’ troppo, tanto che nelle scorse settimane si disse che quel tergiversare equivalesse in realtà a non decidere. Ma i rinvii – è stato spiegato ieri - si erano resi utili per perfezionare tutte le verifiche necessarie con Roma.

Ieri l’Ufficio di presidenza si è fatto coraggio e ha preso le forbici applicando il contributo di solidarietà: ridotte le indennità dei consiglieri nella misura prevista dalla manovra statale dello scorso agosto. Lo stipendio mensile di un consigliere regionale sarà quindi più leggero di un importo che va da 294 fino a 441 euro il mese a seconda delle cariche consiliari rivestite, per il periodo da ottobre a dicembre 2011. Inoltre, la Regione ha ritenuto, nell’ambito della propria competenza, di applicare le medesime riduzioni anche per il biennio 2012-2013.

E di conseguenza meno soldi anche nelle buste paga del presidente della Regione e degli assessori, anche per loro le indennità si ridurranno di più di 400 euro il mese. Di questi tempi si è voluto dare anche un altro esempio bloccando l’aumento mensile dei rimborsi per la benzina. Un importo che arriva anche a tremila euro per chi è eletto nelle circoscrizioni più lontane da Trieste, cifra che viene aggiornata mensilmente sulla base del costo del carburante. Adesso è stato inserito il blocco automatico dell’importo e, in concreto, si tratta di una cifra che va da 150 fino a 250 euro. Insomma, complessivamente tra la riduzione dell’indennità e il blocco dei rimborsi spesa un eletto in Friuli Venezia Giulia dovrà rinunciare a 600 euro ogni mese.

Il provvedimento sarà retroattivo, sarà applicato con decorrenza dall’ottobre 2011; dai prossimi mesi la cifra sarà trattenuta dagli stipendi. E il taglio sarà esteso anche per quest’anno e per il 2013. «Il governo nazionale aveva previsto il contributo di solidarietà e il consiglio regionale l’ha applicato e in autonomia lo ha esteso al 2012 e al 2013», sottolinea il presidente del consiglio regionale Maurizio Franz. «Questo taglio – ricorda – si aggiunge a quello del gennaio 2011 pari al dieci per cento e a quello di due anni prima del 5 per cento. È un segnale che va nella direzione del contenimento dei costi delle strutture pubbliche», sono ancora le parole del presidente.

Il capogruppo del Pdl, Daniele Galasso, sottolinea: «Ci eravamo impegnati ad applicare l’ennesima riduzione dell’indennità. E quindi dopo aver superato alcuni problemi tecnici abbiamo mantenuto la parola smentendo chi diceva che la nostra attesa era un artificio per non tagliar nulla. Alla fine quello che è stato detto è stato anche fatto con la decorrenza a ottobre 2011, pertanto saranno pure recuperate le somme pregresse».

In questa legislatura è la terza volta che si interviene sulle paghe dei consiglieri. «È un segnale che si aggiunge ai precedenti: dal 2008 gli eletti hanno rinunciato complessivamente a 1.650 euro il mese. Ma visti i tempi bisognerà fare di più», mette in evidenza il capogruppo del Pd Gianfranco Moretton.

E anche per qualcun altro si può fare ancora qualcosa. «Mi pare un primo passo, ma solo il primo – afferma Roberto Antonaz di Rifondazione comunista, componente dell’Ufficio di presidenza –. Il problema è riportare gli eletti con i piedi per terra e quindi dopo questa decisione protratta nel tempo finalmente è prevalso il buon senso. Ma per noi – dice ancora – l’indennità di un consigliere regionale dovrebbe adeguarsi a quella di un terzo livello metalmeccanico». Chissà se i colleghi sono d’accordo.

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