La cascina Mauroner sta cadendo a pezzi il Comune la demolisce

Tra un mese sarà pronto il piano d’intervento: a breve entreranno in azione le ruspe L’assessore Ciani: l’abbiamo promesso ai residenti di Udine est che lamentano disagi



Il Comune demolisce la cascina Mauroner, una delle poche testimonianze della civiltà contadina ancora presente a est della città. Diventati rifugi per senza fissa dimora, gli immobili sono degradati da tempo e i residenti sono stati i primi a chiedere al sindaco, Pietro Fontanini, e all’assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani, di eliminare quell’obbrobrio. Le ruspe, entro l’autunno, abbatteranno le due palazzine situate nella zona di via Riccardo di Giusto, le stesse che tutti i sindaci, da Candolini in poi, avrebbero voluto recuperare. Nessuno però è riuscito a passare dalle parole ai fatti e a breve la cascina dei conti Mauroner sarà cancellata per sempre.

«Alcuni mesi fa abbiamo fatto un sopralluogo con i residenti e ci siamo resi conto che la cascina è troppo diroccata. In quell’occasione abbiamo promesso agli abitanti che l’avremmo demolita e ora abbiamo incaricato un professionista di redigere il piano». Ciani assicura che al posto dei palazzi fatiscenti sorgerà un parco verde. Gli 86 mila euro necessari per procedere sono stati recuperati in una variazione di bilancio. L’ingegner Stefano Zanello ha 30 giorni di tempo per redigere il progetto, dopodiché seguirà la gara pubblica per individuare l’impresa che dovrà abbattere le strutture. «Siamo di fronte a una situazione di degrado assoluta che non lascia spazio alla realizzazione di alcun progetto», continua Ciani sapendo bene che, in questo momento, le proposte avanzate in passato sono irrealizzabili. Si tratta di soluzioni costosissime che richiederebbero gestioni altrettanto onerose. Nel tempo sono stati coinvolti anche i privati ma alla fine nessuno se le sentita di investire.

La storia

La cascina Mauroner era la proprietà agricola dei conti Mauroner, una famiglia borghese, proprietaria terriera di Tissano. I campi e gli edifici ottocenteschi venivano gestiti dai mezzadri che acquisirono i terreni. Tra questi la famiglia Franzolini alla quale il sindaco, Angelo Candolini, espropriò le terre per realizzare il Piano di edilizia economica popolare, meglio noto come Peep-est. Da allora è iniziata la lunga serie di proposte rimasta sulla carta. «Ai tempi del fascismo era un podere dimostrativo», ricorda lo storico presidente del quartiere, Antonio Salmè, nel dirsi intenzionato a proporre un’iniziativa pubblica per salvaguardare le due colonne d’ingresso riutilizzate all’inizio del percorso ciclopedonale, in via Tonelli. «Dentro gli stabili sono ancora visibili le scritte del ventennio», continua Salmè ricordando che il sindaco Candolini aveva affidato all’architetto Zuccato il progetto di arredo urbano che avrebbe voluto realizzare per salvaguardare la cascina. «Allora – insiste il già presidente di quartiere – i due stabili erano recuperabili. Nel tempo è caduto quello sul retro è caduto e ora anche quello davanti è mal messo». Dopo Candolini pure il sindaco Piero Zanfagnini provò a recuperare la cascina Mauroner con l’allora assessore Paolo Rigo che provò a indire un concorso di idee. «Un gruppo di giovani architetti presentarono un progetto che la Circoscrizione fece proprio. La Regione finanziò con 2 miliardi di vecchie lire i lavori che un consorzio si era impegnato a realizzare. Erano previsti esercizi commerciali, la biblioteca, il centro di aggregazione giovanile e pure una sala video per incontri pubblici». Salmè ricorda tutto questo con un certo dispiacere anche perché sfortuna volle che «quel progetto finisse in un cassetto e non venisse trovato in tempo per confermare il finanziamento». Da quel momento è stato un susseguirsi di proposte e controproposte, compresa la realizzazione di un centro sportivo con tanto di piscina, finite nel nulla.

Peccato perché, come fa notare Salmè, il patrimonio arboreo presente nell’area avrebbe consentito di realizzare un parco simile al Moretti. Ma forse questo si può ancora fare anche se al momento di certo c’è solo la determina con la quale il dirigente incarica il professionista di elaborare il piano per dare inizio alla demolizione. Il prossimo autunno la cascina Mauroner cadrà a pezzi. —





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