La carriera di Martina “viaggia” a bordo della Lamborghini

Remanzacco: il prestigioso marchio apre le porte alla 25enne. Dalla laurea in scienze diplomatiche ai successi negli Usa

REMANZACCO. Determinatissima. Capace. E modesta, pure. Questo felice tris di doti sta proiettando la 25enne Martina Galliussi, talento di Remanzacco, sulla scena delle promesse italiane.

Dopo aver vinto l’anno scorso un concorso lanciato dalla University of North Carolina (la giovane si era imposta su quasi 6 mila candidati, da tutto il mondo, ed era riuscita a entrare in un team di 50 cervelli, autori di un avanguardistico business plan per la multinazionale Jcb machines), Martina si è aggiudicata una borsa di studio per il Master global marketing, comunicazione & made in Italy, promosso dalla Fondazione Italia-Usa in sinergia con il Centro studi Comunicare l’impresa e, dulcis in fundo, s’è vista spalancare le porte alla Lamborghini.

Al top, insomma. Tramite l’Università di Trieste, dove si è laureata in Scienze internazionali e diplomatiche, la Galliussi ha partecipato mesi fa al Career day: «In quell’occasione – spiega Martina – ho avuto la possibilità di un colloquio con la Lamborghini, appunto».

E ha fatto un’ottima impressione, evidentemente, dal momento che le è stato offerto subito uno stage formativo di sei mesi nell’ufficio logistica. «Affianco una persona – racconta la 25enne – nella gestione quotidiana del sistema di approvvigionamento dei materiali. Un’esperienza coinvolgente, interessantissima».

Al termine della quale chissà, potrebbero aprirsi ulteriori chance. Per il momento la Galliussi non si sbilancia, abituata com’è a stare con i piedi ben saldi a terra: «Chissà, vedremo», dice, ma l’entusiasmo che si coglie nella voce fa capire che proseguire nel prestigioso ambiente non le dispiacerebbe affatto.

In settembre, intanto, ha avuto il privilegio di ricevere un riconoscimento alla Camera dei deputati: «Grazie – spiega – alla borsa di studio per il master in comunicazione e marketing, che ogni anno è assegnata a studenti le cui tesi risultano d’interesse per la Fondazione Italia-Usa, a Montecitorio mi è stato consegnato un attestato di professionista accreditato presso la Fondazione stessa».

Alle spalle di Martina anche l’occasione regalatale dal trionfo al concorso di cui sopra, quello bandito dalla University of North Carolina: al tempo ancora studentessa, con un articolato business plan la ragazza si era piazzata, come detto, fra i 50 migliori concorrenti. Assieme a loro aveva elaborato un piano per la Jcb machines, impresa attiva in varie zone del globo.

Dopo aver visitato l’azienda, il cui core business gravita attorno a macchine per le costruzioni e l’agricoltura, e dopo un confronto con i vertici, Martina e colleghi avevano varato inedite strategie di distribuzione e branding per il Nord America.

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