La Carnica arte tessile riapre dopo l’incendio

VILLA SANTINA
La Carnica arte tessile si prepara a riaprire in un ex laboratorio del legno vicino alla sua sede andata in fiamme nel disastroso incendio del 22 luglio. La data di apertura non è ancora certa, potrebbe essere la prossima settimana, allestimenti in corso.
«Temporaneamente – spiega il titolare della Tessitura, Giuseppe Tonon – ci sposteremo con il negozio e una piccola attività di confezione (abbiamo recuperato un paio di macchine da cucire) nell’ex negozio di falegnameria accanto, sulla sinistra, alla nostra Tessitura. Lo abbiamo preso in affitto. Volevamo restare in loco, siamo in questo posto da 56 anni, la clientela deve poterci ritrovare qui. Riprenderemo così un minimo di attività, mentre un po’ alla volta sistemeremo la nostra sede. Dopo l’incendio ci siamo dati da fare subito e ora siamo riusciti a organizzare un minimo di produzione grazie a un’alleanza spontanea nata da realtà artigianali italiane che con grande solidarietà, quando hanno saputo cosa ci era successo, ci hanno aiutato prestandoci nelle loro sedi attrezzature simili alle nostre (in Fvg non c’erano): sono andato e vado nelle loro tessiture vicino ad Arezzo, a Pianzano in Veneto, a Vertova nel Bergamasco e ho così potuto riprodurre alcuni disegni che facevamo. Quindi abbiamo un po’ di articoli, non tanti, ma è un inizio per ripartire. Avremo i tessuti sia puro lino che misto lino, siamo riusciti a ricostruire da zero il nostro primo disegno, storico (antico stampo della tessitura Linussio del 1700), e a recuperare una quindicina di disegni. Avremo strofinacci da cucina, tovagliati, dal classico a disegni più attuali, centri tavola, ci sarà qualcosa per Natale. La forza non ci manca: il desiderio di tornare come prima è grande. Ripartiamo tornando dai nostri clienti e con i nostri dipendenti, in tutto in 5 persone».
La stima dei danni causati dall’incendio nella sede della Tessitura è in corso. Edificio recuperabile, ma tetto, pavimento, vetrate, uffici, sala mostre, impianti da rifare. L’incendio ha rovinato 10 telai (nuovi costano sui 130-140 mila euro l’uno), e causato la perdita, ricostruisce Tonon, di 400-500 disegni (valore oltre 600 mila euro). L’idea ora è ripartire un po’ alla volta.
Tonon ringrazia le tantissime persone che in questi mesi e in questi giorni hanno espresso solidarietà e offerto collaborazione. «Questi incoraggiamenti – dice, grato – ci stanno motivando molto. In tanti si sono prodigati per trovare tutte le soluzioni possibili». —
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