La bretella sud e l’odissea del casolare

PORDENONE. La riqualificazione della Pontebbana non è l’unica opera segnata da ritardi, inghippi burocratici, polemiche. C’è un’altra infrastruttura – il cui appalto è sempre stato vinto da Vidoni, ma il cui concessionario è Autovie Venete (in delegazione per conto della Regione) – che può vantare una storia tortuosa. Una storia tutt’altro che terminata visto che i lavori non sono ancora partiti.
Si tratta della cosiddetta bretella sud, ovvero la strada che dovrebbe collegare la Pontebbana (proprio all’altezza del centro commerciale Meduna e quindi dei lavori del cantiere Anas) alla A 28, passando per Interporto.
I lavori dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno e concludersi – secondo previsioni che oggi sembrano quanto mai ottimistiche – entro la fine del 2016. I lavori, così come la progettazione definitiva, sono stati affidati alla Vidoni spa,che tra sei imprese si è aggiudicata l'appalto per un importo complessivo di 17.832.702,36, milioni di euro di cui 16.507.691,28 per lavori a corpo al netto del ribasso offerto del 26,34%.
La fase degli espropri si è quasi conclusa, ma l’iter è tutt’altro che privo di ostacoli perché il tracciato deciso – e modificato dopo un braccio di ferro con la Sovrintendenza, durato mesi – crea problemi a privati. Tra questi un’impresa privata che sarà costretta a traslocare, salvo non si appongano dei correttivi.
Per evitare problemi con i privati, Interporto centro ingrosso – società partecipata da Comune e Provincia e principale beneficiaria dell’infrastruttura – aveva acquistato un casolare con il proposito di abbatterlo e far passare in quell’area la strada. Questo avrebbe reso il tracciato lineare e avrebbe ridotto al minimo i problemi con altri privati.
La Sovrintendenza, però, pur non avendo posto un vincolo vero e proprio su quel rudere, lo ha ritenuto comunque di valore e ha quindi di fatto bloccato il proposito di abbatterlo. Questo ha comportato uno stallo di mesi e un nuovo lavoro per i progettisti che hanno dovuto fare marcia indietro e cercare una nuova soluzione. Interporto, però, in tutto questo non ha mai accantonato quell’obiettivo e in questi mesi ha avviato un nuovo dialogo con la Sovrintendenza (nel frattempo la direzione è cambiata) per capire se ci siano spiragli per una nuova mediazione.
Nulla di ufficiale a oggi, nulla di concreto. La speranza è ancora di migliorare il tracciato. Ma è anche di riuscire ad avviare il cantiere. Da quell’opera, da quel tassello del mosaico, dipendono molti interventi anche sul resto della viabilità pordenonesi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto