Joe Bastianich a Udine -FOTO

UDINE. Scarpe eleganti ma con lacci arancioni. Giacca grigia e camicia bianca. Curato ma informale al tempo stesso. Joe Bastianich dal vivo certo non “dilude”. Anzi, sorride più che in tv. Tanto che il “cattivissimo” giudice di MasterChef (il cooking game più visto della tv italiana e non solo) sembra solo la proiezione dell’imitazione di Crozza e non certo lui in persona.
Stringe mani, posa per un numero infinito di foto. Firma autografi. Si fa guidare dallo staff del “Là di Moret”, organizzatore di questo speciale aperitivo all’“Insolito Moret”. Ma poi anche improvvisa, anche se poco, di fronte al microfono. Meno di due ore. Ma intense, senza mai rifiutare un saluto o una parola a qualcuno. Raccogliendo complimenti per suo lavoro - e perchè no? - anche per i suoi occhi verdi. In fila infatti ci sono molte signore ma anche ragazze, giovani, adolescenti, bambini. E persino signori che non resistono a farsi fare una foto con Joe. Compreso qualche politico come i pidiellini Colautti e Novelli (quest’ultimo presente anche per consegnare a Bastianich, noto amante della corsa, una maglietta della Maratona dell’Unesco di Cividale).
Il tutto in una calca da “sold out” in questo angolo di viale Tricesimo preso d’assalto da tantissimi ieri pomeriggio. Bastianich ha riservato almeno un minuto, o pochi secondi, a tutti. Regalando poi anche qualche piccola anticipazione sulle sue attività, attraverso i giornalisti presenti. «Sapete che aprirò il mio primo ristorante in Italia proprio qui in Friuli a Gagliano. La data non è ancora ufficiale, ma tutto dovrebbe essere pronto per il 30 luglio.
Sarà un locale atipico, da provare. Il Friuli è la mia terra adottiva. Ecco perchè l’ho scelto per questo mio nuovo business. Udine è una città ideale: piccola, bella e accogliente». Già domani Bastianich sarà a Milano per registrare le nuove puntate di MasterChef Italia che noi vedremo poi a fine anno sempre su Sky. Negli Stati Uniti sta lavorando a un format televisivo tratto dalla sua autobiografia “Restaurant Man”, dal titolo “Hungry”. E tra un impegno e l’altro sta scrivendo un altro libro, questa volta dedicato al suo profondo rapporto con l’Italia (e quindi anche con il Friuli) e ai suoi ricordi dei molti viaggi fatti alla scoperta del nostro Paese e della nostra regione sin dall’infanzia. Ma nel frattempo si concede qualche bagno di folla, come quello di ieri pomeriggio.
Ma a Joe Bastianich piace anche, e tanto, raccontare il suo vino. E questa era un po’ la “scusa” della serata. Il suo vino prodotto qui in Friuli, soprattutto i bianchi (dal Vespa al Tocai plus, dalla Ribolla gialla plus spumante al Friulano) senza dimenticare anche i suoi “rossi” come il Vespa rosso e il Calabrone. «Il Friuli è una terra dalle enormi potenzialità vitivinicole. Non lo scopro certo io. Moltissimo è stato fatto. E tanto ancora può e deve essere fatto. La nostra azienda, con sede principale a Gagliano, ogni anno cerca di migliorarsi. E non solo perchè siamo relativamente “giovani”, ma perchè vogliamo soprattutto portare il Friuli a quei livelli di conoscenza internazionale che merita».
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