Itala San Marco, dopo 18 anni lascia Bonanno: «Stanco e amareggiato»

GRADISCA. Itala San Marco, anno zero. Dopo 18 anni esce di scena Franco Bonanno, l’artefice dei principali – e molto probabilmente irripetibili – successi dell’era moderna della società sportiva...

GRADISCA. Itala San Marco, anno zero. Dopo 18 anni esce di scena Franco Bonanno, l’artefice dei principali – e molto probabilmente irripetibili – successi dell’era moderna della società sportiva gradiscana.

La notizia, nell’aria da qualche tempo, è diventata ufficiale venerdì sera nel corso di un incontro pubblico all’enoteca Serenissima al quale hanno partecipato pure il neosindaco Linda Tomasinsig, il nuovo assessore allo Sport David Cernic e l’ormai ex primo cittadino ed ex dirigente biancoblù Franco Tommasini.

Già da qualche tempo, l’architetto Bonanno non ricopriva più alcuna carica ufficiale all’interno dell’Ism Gradisca, la nuova società sorta nel 2010 con lo scopo di proseguire la gloriosa storia del club della Fortezza sorto nel 1919 e costretto alla liquidazione dopo la forzata rinuncia al calcio professionistico conquistato e mantenuto sul campo.

Ma questa volta il disimpegno del “patron” è definitivo. E spalanca nuovi scenari per il futuro dell’associazione sportiva, che – seppure non roseo – non pare in pericolo. «A patto che la città si stringa attorno all’Itala San Marco», l’appello dell’attuale presidente Franco Tonon, che gradiscano non è, eppure si sta facendo in quattro per mantenere il calcio a Gradisca.

Lui, Bonanno, ha salutato con emozione ma tanta fermezza. «Avevo informato di questa mia decisione sin dall’inizio dello scorso campionato. Sono costretto a lasciare per tre ragioni: familiari, finanziarie e morali – ha affermato -. Ne ho vissute tante da quel giorno del ’96 in cui Franco Tommasini e il compianto Ettore Sciapeconi mi hanno chiesto di salvare la società. Allora affogava in un debito di 260 milioni di vecchie lire. Ho risanato il sodalizio, l’abbiamo portato assieme al diesse Eros Luxich ai vertici prima in regione, poi nel Triveneto e poi addirittura nei professionisti, con tante promesse e tante pacche sulle spalle. Ma, quando abbiamo dovuto rinunciarvi, mi sono accollato ogni debito assieme alla mia famiglia. Quello che mi fa male – così Bonanno – è che il sottoscritto è stato sempre accusato alle spalle: di non volere il bene dell’Itala o di Gradisca, o ancora di presunti conflitti di interesse quando invece nel bene o nel male ci ho sempre messo la faccia. A queste persone chiedo di farsi avanti per un chiarimento qualora non bastassero i fatti. Ho sempre amato lo sport, realizzando opere importanti prima nel tennis e poi nel tiro a volo. Lo stadio “Colaussi” quando sono arrivato era un campetto di provincia. A mie spese ho realizzato la sede, la biglietteria, il bar sociale, la sala stampa, i campi di sfogo, l’area festeggiamenti disponibile a qualunque realtà del territorio. Queste non sono opere che Franco Bonanno si porterà via, ma rimangono alla città di Gradisca. Così come lasciamo un settore giovanile che il prossimo anno sarà finalmente ricostruito grazie ad Eros Luxich. Però, questa volta sono troppo stanco e amareggiato per continuare». I soci del club si riuniranno in assemblea straordinaria venerdi 20 giugno, alle 21, all’enoteca Serenissima per valutare l’elezione di un nuovo consiglio direttivo.

Luigi Murciano

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