Iscrizioni da record all’Isis Mattei non accadeva da almeno dieci anni

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È boom di iscritti per il polo scolastico delle scuole superiori di Latisana, con una crescita rispetto all’anno scolastico 2020/2021 pari al 35 per cento, un aumento che riporta ai dati che si registravano un decennio fa. Ben 141 ragazzi, in prevalenza provenienti dalle scuole medie di Latisana, Lignano Sabbiadoro e San Michele al Tagliamento, hanno scelto di proseguire il corso di studi con uno degli indirizzi proposti dall’Isis Mattei. Un dato che permetterà di iniziare il prossimo anno scolastico con due classi prime, sia all’indirizzo turistico della sede staccata di Lignano, sia ai licei scientifico e linguistico presenti a Latisana.
Soddisfazione per il dirigente, Luca Bassi, che ora attende gli esiti delle valutazioni da parte dell’ufficio scolastico regionale in merito alle nuove articolazioni proposte per arricchire ulteriormente l’offerta formativa dell’Isis Mattei, un corso di studi per i servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, a Lignano, scienze applicate e medico biologico a Latisana. Il prossimo mese di settembre al centro studi e nella sede staccata la campanella suonerà per qualcosa come 630 studenti, numeri che mancavano da almeno dieci anni. Come spiegare questa importante risultato? «Speravamo in una crescita, c’erano i presupposti – commenta il dirigente Bassi con soddisfazione –. Sicuramente è il risultato del lavoro di coinvolgimento che è stato attuato sul territorio e anche del miglioramento dell’offerta formativa. Ci sono diversi indirizzi di studi e stiamo anche portando avanti dei percorsi di qualità. È stato importante far giungere questo messaggio alle scuole medie del territorio». Il dirigente scolastico dell’Isis Mattei di Latisana aggiunge: «Alla base dell’attività portata avanti dalle scuole superiori di Latisana – le sue parole – c’è una forte collaborazione con gli enti locali, con le categorie produttive e con il mondo dell’associazionismo, forse essere usciti “dalla scuola” e aver incontrato il territorio ha favorito la scelta da parte delle famiglie».
Un nuovo orientamento, quello di preferire la periferia rispetto al capoluogo, probabilmente legato anche dalla pandemia, alla volontà delle famiglie di tenere i ragazzi vicino a casa, evitando in questo modo lunghi viaggi sui mezzi di trasporto e anche le scuole particolarmente affollate. —
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