Ipsia, una mail all’Ordine: «Cercasi un ingegnere»

Al Della Valentina non si riusciva a trovare un professionista per una supplenza Il dirigente: decine di telefonate a vuoto. Alla fine la cattedra è stata occupata
Di Chiara Benotti
Man at Construction Site --- Image by © Artiga Photo/Corbis
Man at Construction Site --- Image by © Artiga Photo/Corbis

SACILE. «È disponibile all’Ipsia Della Valentina una supplenza nella classe di concorso A034-elettronica fino al 18 febbraio e per 18 ore settimanali». L’annuncio è finito nella bacheca di mille ingegneri iscritti all’Ordine professionale di Pordenone: è questo il risultato dell’emergenza supplenti. Graduatorie esaurite e gli ingegneri che vogliono insegnare sono una specie in via di estinzione.

«Quando si deve sostituire in cattedra un ingegnere di elettronica, vengono i sudori freddi – dice il dirigente Alessandro Basso –. Abbiamo chiesto indicazioni alle università di Padova e di Udine, all’ufficio del lavoro e anche all’Ordine degli ingegneri: tutti molto gentili e collaborativi. Il problema è quello dei tempi stretti, per garantire le lezioni in aula».

Alla fine, dopo ore passate al telefono in segreteria, il supplente trentenne è stato scovato e assunto con una laurea analoga all’elettronica. «Il caso è la spia accesa sul mercato del lavoro per gli studenti diplomandi 2017 – ha sottolineato Basso –. Il consiglio ai ragazzi è, quindi, di scriversi in facoltà universitarie scientifiche». I titoli di studio richiesti nell’Ipsia Della Valentina a Sacile: laurea in ingegneria elettrica, elettronica, delle telecomunicazioni, informatica, nucleare, tecnologie industriali (indirizzo elettrico), ingegneria industriale (sottosezione elettrotecnica). Gli ingegneri edili sono in sovrannumero a scuola, invece la caccia è per intercettare elettronici e anche meccanici.

Risultato, i precari provinciali ingegneri non bastano: le scuole convocato supplenti di altre province, per coprire le cattedre scoperte. È una contraddizione netta della scuola: ha supplenti disoccupati e aule senza professori stabili. C’è il caso di un precario di Lampedusa che ha risalito L’Italia in cerca di supplenze per poche settimane nelle scuole liventine, ma tanti rinunciano. L’offerta è quella di contratti annuali, con scadenza in giugno o agosto 2017. Nelle scuole medie si cercano titolari per le discipline di inglese, italiano-storia-educazione civica-geografia, educazione fisica, educazione tecnica, tedesco.

Nelle superiori si cercano supplenti per matematica e fisica, meccanica, elettronica, spagnolo oppure francese e sostegno all’handicap. I casi curiosi sono quelli di disegno e modellazione odontotecnica o cuoco e maestro di sala: pochi in graduatoria. Gli odontotecnici e chef preferiscono la libera professione alle supplenze, che pagano salari miseria di mille euro. Il paradosso: introvabili i supplenti ma per essere assunti in ruolo servono 15 anni di precariato.

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