Intossicato dai funghi raccolti in giardino Giovane in ospedale

SAN VITO. Convinto si trattasse di chiodini, ha messo in pentola e mangiato i funghi raccolti in giardino ed è finito all’ospedale.
In realtà, i funghi appartenevano alla specie Inocybe rimosa, molto tossica, ma non mortale. In più, è l’unico avvelenamento da funghi per cui esiste l’antidoto.
A rimanere intossicato è stato un 28enne di San Vito al Tagliamento, lanciatosi nell’esperimento culinario dopo aver notato che il praticello di casa era stracolmo di funghi. Caduto nel diffusissimo errore che i funghi del giardino debbano per forza essere chiodini o prataioli, il giovane li ha raccolti, puliti e cucinati. Ciò, oltretutto, dopo aver controllato sul computer che le fattezze dei funghi che aveva sott’occhio corrispondessero a quelle dei funghi commestibili scovati via internet. Una volta portati in tavola, lui se n’è servito, mentre un altro familiare, provvidenzialmente scettico, ne ha assaggiata una forchettata, ma non è andato oltre per paura che fossero velenosi. Ci aveva visto giusto. I sintomi da intossicazione si sono manifestati in tempi rapidissimi, com’è caratteristica dell’Inocybe rimosa: calo della vista, vomito, stato confusionale prima ancora che il giovane si alzasse da tavola. A quel punto, il familiare ha caricato in macchina non solamente l’intossicato, ma pure i funghi, ed è partito di gran carriera verso l’ospedale di San Vito. Accolto al pronto soccorso, il personale sanitario ha quindi rintracciato il dottor Claudio Angelini, responsabile dell’Ispettorato micologico dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale. Classificata senza margini di errore la specie di fungo, sono così potute scattare le contromosse e tamponare i danni all’organismo.
«La fantasia della gente in tema di funghi ha dell’incredibile – ha commentato ieri il dottor Angelini –: ancora oggi identificano le varie specie sulla base di assurde credenze popolari. A questo – fa sapere – ora si aggiunge internet: confrontano il fungo che hanno raccolto con le immagini che trovano nel pc e si convincono che sia commestibile». In realtà, se non si è proprio degli esperti, i funghi vanno sempre fatti controllare. Oltretutto, da aprile a novembre lo si può fare gratuitamente rivolgendosi ai distretti sanitari di Porcia, in via delle Risorgive (dove ha sede l’Ispettorato micologico), da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 10.30; di Sacile, in via Ettoreo 4, e di Maniago, in via Unità d’Italia 19, da lunedì a venerdì dalle 8 alle 9. A breve, un recapito aprirà anche nel Distretto sanitario di Azzano Decimo.
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