Infortunio mortale, domani l’addio a Andrea

Il pm chiederà al consulente tecnico di valutare, alla luce dell’esito dell’autopsia, se vi siano profili di responsabilità

ROVEREDO IN PIANO. L’esito a sorpresa dell’autopsia, che ha individuato nell’asfissia da schiacciamento la causa della morte di Andrea Fellet, l’operaio roveredano di 53 anni colpito da una lastra d’acciaio nella torneria della Cimolai, ha aperto nuovi scenari per gli inquirenti, ma l’inchiesta per omicidio colposo rimane tuttora a carico di ignoti.

Il pm Andrea Del Missier inserirà nel quesito della consulenza tecnica sulla dinamica che sarà affidata all’ingegner Franco Curtarello anche una verifica specifica sulle procedure di sicurezza e vigilanza nello stabilimento, rinviando alle conclusioni della relazione medico legale.

Gli inquirenti vogliono capire se quel particolare tipo di lavorazione nella quale era impegnato Fellet richiedesse anche un controllo da parte di altri soggetti. Per questa ragione stanno acquisendo la documentazione sul funzionamento del macchinario e sulle disposizioni di sicurezza. Soltanto la perizia sul carro ponte e la fresa foratrice, il macchinario utensile con il quale stava lavorando Fellet potrà dare alla Procura le risposte sulle cause dell’infortunio mortale.

L’operaio è stato visto vivo per l’ultima volta poco dopo le 13, poi alle 13.34 un collega di lavoro ha telefonato al 112, dopo averlo trovato esanime sotto la lastra.

Intanto il pm ha dato il nulla osta per la sepoltura. I funerali si terranno sabato alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Roveredo in Piano, dove il feretro arriverà dalla Prosdocimo funeral home di Pordenone, in vial Turco 2. Seguirà la sepoltura nel cimitero di Roveredo in Piano. Stasera alle 20, invece, sarà recitato un rosario nella chiesa parrocchiale di Roveredo. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto