Infortunio al Consorzio agrario assolto il datore di lavoro

L.d.f.

basiliano

La colpa era ricaduta su di loro: il dirigente delegato del Consorzio agrario del Fvg di Basiliano, Giovanni Ferraioli, 48 anni, di Udine, e il presidente del Consiglio d’amministrazione della “Torresinn Gfs”, Federico Torresin, 44 anni, di Ville dal Conte (Padova), la società che aveva sostituito il macchinario nel quale l’operaio si era infortunato. Era il 6 dicembre 2017 e il turnista incaricato di controllare la linea di aspirazione polveri derivanti dagli impianti, alla sezione mangimificio, si era fratturato due dita e aveva riportato contusioni in altre tre, proprio mentre apriva la portella di ispezione della condotta.

Ieri, il giudice monocratico del tribunale di Udine, Paolo Lauteri, davanti al quale è stato celebrato il processo per lesioni personali, scaturito dalle indagini avviate dalla Procura sulla scorta di una prognosi che la difesa ha dimostrato poi essere inferiore ai 40 giorni (soglia al di sotto della quale l’azione penale è procedibile a querela), ha prosciolto entrambi gli imputati e assolto anche il Consorzio, a sua volta chiamato in causa in virtù del decreto legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società. Il pm Claudia Finocchiaro, titolare del fascicolo, aveva concluso per la condanna di Ferraioli e Torresin a 3 mesi di reclusione l’uno e di ulteriori 11 mila euro di ammenda per il solo amministratore, cui si contestava anche di avere fornito al Consorzio un condotto metallico privo di dispositivo protettivo contro il contatto con gli organi pericolosi della macchina. Quanto alla responsabilità amministrativa del Consorzio, invece, era stata la stessa Procura a proporre il proscioglimento.

Nel sostenere l’insussistenza del fatto contestato a Ferraioli, la difesa, rappresentata dall’avvocato Carlotta Campeis, aveva ricordato come il datore di lavoro non fosse chiamato a essere presente sul posto e a controllare la quotidiana operatività del mangimificio, incarico cui erano deputate altre figure all’interno del Consorzio. Tanto meno, quindi, poteva essere al corrente delle modifiche approntate alla tubazione. Del resto – e anche questo è stato uno degli argomenti della difesa – Ferraioli poteva contare su una struttura organizzata e funzionante, che aveva contribuito a implementare con investimenti e audit specifici in materia di sicurezza. Tutto perfettamente a norma, dunque. Torresin era difeso dagli avvocati Sandro Silvestri ed Ernesto De Toni, di Padova. —



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