Infiltrazioni nel cimitero di Nave I cittadini al Comune: lavori subito

FONTANAFREDDA. Infiltrazioni d’acqua, un problema nell’area cimiteriale di Nave: un’ordinanza del Comune di Fontanafredda ha vietato due mesi fa le sepolture nella parte vecchia del camposanto, dov’è presente il problema.

«Acqua stagnante all’interno delle tombe di famiglia: non favorisce il processo di mineralizzazione e non permette l’esecuzione di ulteriori sepolture e di altri interventi cimiteriali – recita l’atto municipale – . Verrà valutata l’esistenza di pericoli latenti e non visibili, a tutela dell’igiene e sanità pubblica». I residenti hanno chiesto una soluzione dei problemi e pure un abbattimento dei costi per trasferire le spoglie mortali altrove.

«Sono una sessantina le tombe nelle quale si sono rilevati allagamenti – ha evidenziato Dino Poletto, presidente della Pro Nave, dando voce alle famiglie –. La situazione è preoccupante. L’acqua si è cumulata anche in 50, 60 centimetri all’interno dei loculi interrati, costruiti per le tombe di famiglia negli anni Sessanta e Settanta. La speranza è di una tenuta delle sepolture. Ci sono tombe di famiglia anche a sei vani, tutte impossibili da utilizzare».

Le cause del problema sono riconducibili a infiltrazioni dalle risorgive e ad accumuli di acqua piovana. “Non è normale che si formi tutta quell’acqua – ha osservato Poletto – . C’è un problema evidente di sanificazione nell’area cimiteriale, ma abbiamo fiducia nell’intervento del Comune. La soluzione non può attendere altri mesi».

Quello che sta accadendo è anomalo secondo i residenti, i quali evidenziano un problema nel problema: il ristagno d’acqua è anche fonte di odori sgradevoli e l’umidità è tangibile, emergendo dalle strutture. Sotto i basamenti delle lapidi sono presenti in più di qualche caso tracce di umidità. «Molti, a questo punto, stanno pensando a un trasferimento delle sepolture in un altre zone del cimitero» ha verificato Poletto, ricordando che comunque i costi sono elevati e «anche la sanificazione avrà un conto spese alto». Qualcosa va fatto, e anche in tempi brevi. La parola ora passa al Comune. —

C.B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto