Incendio nella villetta, è doloso: indagano i carabinieri

PRAMAGGIORE. Un incendio ha provocato seri danni in una villetta di Pramaggiore. La sua origine potrebbe essere dolosa. E’ questa la tesi su cui stanno lavorando i carabinieri, che hanno raccolto già importanti informazioni su quanto accaduto in via Callalta 73, in una casa di proprietà della famiglia Mio - Bergamasco.
I militari dell’Arma della stazione di Annone Veneto stanno valutando se il gesto possa essere la conseguenza di dissidi. I carabinieri attendono il rapporto, che si annuncia corposo, dei vigili del fuoco del distaccamento di Portogruaro e del comando provinciale di Mestre.
Normalmente i pompieri, per casi di incendi accidentali, non rimangono sul posto più di tanto, giusto il tempo si spegnere il rogo, smassare il materiale bruciato e andarsene. In questo caso non è stato così perchè hanno lavorato per parecchie ore.
Le fiamme si sono generate in cucina, mentre gli abitanti della casa, alla fine rimasti tutti illesi, si stavano risvegliando. Nessuna conseguenza, dunque, per la proprietaria Marisa Bergamasco, 80 anni, e i figli Luca e Stefano Mio. Quest’ultimo è molto conosciuto a Pramaggiore per avere in passato ricoperto l’incarico di assessore municipio. Inoltre è attualmente dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Pravisdomini ed è in procinto di tornare a Pasiano, dove aveva già lavorato per anni.
Un terzo fratello, Gianfranco Mio, residente a Cinto Caomaggiore, è stato portavoce dell’assessore regionale Daniele Stival e adesso ricopre il ruolo di responsabile del centro veneto di Protezione civile a Longarone.
E’ stato proprio Daniele Stival, arrivato sul posto in pochi minuti, ad avvertire Gianfranco Mio dell’incendio. Nessuno è rimasto intossicato o ferito, ma è andata bene. La casa risulta inagibile, i danni sono ingenti. Sul luogo sono accorsi anche i carabinieri della stazione di Annone Veneto, con il loro vicecomandante.
L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella dell’incendio doloso. Un fatto che, se venisse confermato, sarebbe preoccupante per la comunità di Pramaggiore. Dell’accudato è stata informata anche la Procura di Pordenone. I magistrati vogliono vederci chiaro e attendono, come i carabinieri, la relazione dei vigili del fuoco di Portogruaro e Mestre per prendere i provvedimenti conseguenti.
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