Incendio di una legnaia in eternit In azione le “tute bianche” Nbcr
«Simulazione di un intervento per l’incendio di una legnaia in eternit». È questo lo scenario proposto per un’attività di addestramento speciale effettuata martedì dai vigili del fuoco di Pordenone, compresa la fase in cui, dopo lo spegnimento dell’incendio, arriva l’ora di ripristinare le attrezzature e gli indumenti di protezione.
Impegnato il personale del Comando con gli operatori Nbcr (acronimo di “nucleare, biologico, chimico e radioattivo”). Indossando i Dpi (Dispositivi di protezione individuale), hanno applicato le procedure per la svestizione e la decontaminazione degli indumenti “sporchi”. La tuta bianca è costruita con un particolare tessuto che impedisce anche agli spruzzi d’acqua di entrare, nonostante uno spessore di pochi decimi di millimetro, mentre la maschera è dotata di un filtro anti-particolato che impedisce alle particelle micrometriche dell'amianto, e a tutte quelle sostanze simili, di entrare in contatto con le vie respiratorie.
Il gruppo specializzato Nbcr viene chiamato a intervenire in situazioni eccezionali: quando esiste un fondato pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche che potrebbero provocare gravi danni a persone, animali o cose. Questi specialisti dei vigili del fuoco si distinguono immediatamente dagli altri proprio per la particolarità dei loro indumenti.
Da ricordare che l'amianto è formato da singole fibre più lunghe di 0,005 millimetri. Se integro, questo materiale non dà particolari problemi, mentre se danneggiato e inalato può provocare il cancro. In Italia è vietata la produzione e la lavorazione dell’amianto. Nel caso in cui si riscontri la presenza di amianto è necessario contattare aziende specializzate nella rimozione, nell’incapsulamento e nel confinamento. —
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