Incendio alla Pittini di Osoppo, in fiamme un trasformatore. L’avviso alla popolazione: «Tenete tutto chiuso»

Il rogo è divampato nel pomeriggio del 29 ottobre. Sul posto al lavoro i vigili del fuoco, non risultano persone coinvolte

Chiara Dalmasso
Le immagini dall'incendio della Pittini: vigili del fuoco al lavoro
Le immagini dall'incendio della Pittini: vigili del fuoco al lavoro

Un denso fumo nero, visibile a diversi metri di distanza, e le fiamme, alte, che sono divampate a metà del pomeriggio di oggi, mercoledì 29 ottobre, da un’area, circoscritta, dello stabilimento Pittini.

 

Le operazioni di spegnimento del rogo, che non ha coinvolto persone, hanno richiesto l’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco, provenienti da più parti della regione, che hanno lavorato diverse ore sul posto. I pompieri hanno anche provveduto a comunicare al Comune la richiesta di diramare un avviso alla cittadinanza: «Non uscite, chiudete bene porte e finestre». I fumi sprigionati dall’incendio, infatti, potrebbero essere nocivi per la salute.

L’incendio

Erano circa le 16.45 quando un trasformatore a olio, situato in un capannone dell’azienda siderurgica, ha preso fuoco, forse per un cortocircuito. Nonostante l’orario fosse di lavoro – gli operai in turno erano impegnati in altre aree dello stabilimento – non è risultata coinvolta nessuna persona.

Anche il rogo, per quanto di proporzioni piuttosto ingenti, è rimasto circoscritto al solo capannone in cui si trovava il trasformatore, che, in base alla normativa vigente, era posizionato all’interno di una struttura in cemento armato. Fugato, così, il rischio che le fiamme si propagassero ad altre parti dell’azienda e coinvolgessero i processi produttivi.

Il dispiegamento di forze

Sul posto, sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, arrivate a dare manforte a quella di Udine, giunta in loco nel pomeriggio con un’autobotte, un’autoscala e il funzionario di guardia della sede centrale del comando friulano. Da Gemona, Pordenone e Tolmezzo sono arrivate altre squadre di pompieri, con autobotti e autoscale, da cui è stata erogata schiuma estinguente direttamente sulla fonte dell’incendio. Per far fronte all’incendio ed evitare che allargasse il suo raggio d’azione e coinvolgesse altri capannoni, provocando ulteriori danni e mettendo a rischio l’incolumità delle persone, è stato richiesto anche l’intervento dell’autobotte kilolitrica del distaccamento aeroportuale di Ronchi dei Legionari, che si è recata sul posto.

L’azienda

Come trapelato da fonti interne all’azienda, l’entità del danno per ora non è quantificabile perché le operazioni di spegnimento sono state complesse e sono durate molte ore.

Per il gruppo, formato da 17 società, 26 strutture produttive e di servizio logistico in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia, si tratta di un avvenimento molto delicato, che potrebbe mettere a repentaglio la continuità del lavoro. Dalle prime rilevazioni, sembra si sia trattato di un fatto casuale, un incidente imprevedibile e fortuito, ma è ancora troppo presto per affermare con certezza quali siano state le cause del rogo. Per capirne l’impatto e determinare così le conseguenze, sarà necessario più tempo. L’incendio divampato dal trasformatore a olio rappresenta un brutto incidente sul percorso del Gruppo Pittini, che, emerge sempre da fonti interne, da mesi sta lavorando al massimo: si rischia un momento di stand-by, che potrebbe impattare negativamente sui processi produttivi.

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