Incastrato dal papà-coraggio, patteggia

Pordenone, otto mesi per un ventenne accusato di aver rubato computer alla Terzo Drusin assieme a tre studenti minorenni

PORDENONE. Una condanna a 8 mesi, attraverso la riconosciuta continuazione con un altro reato (in quel caso un tentato furto) già giudicato in un altro procedimento penale.

Ecco l’epilogo della vicenda giudiziaria che vede protagonista un giovanissimo pordenonese, il ventenne Daniele Del Ben, assistito dall’avvocato del foro di Pordenone Alessandro Magaraci.

Ora, dopo la sentenza di condanna pronunciata ieri, si spera che il ragazzo possa proseguire nel suo percorso rieducativo: attualmente frequenta l’associazione San Pietro apostolo di Azzano Decimo dedicandosi a lavori di pubblica utilità, per cercare di mettersi alle spalle il recente e travagliato passato.

Una storia di disagio giovanile culminata il 15 febbraio del 2014 con un furto che all’epoca aveva destato un certo scalpore, ai danni di una scuola pordenonese.

Nella notte erano stati rubati dodici computer, casse audio e mouse alla scuola media Terzo Drusin, in via Vesalio: una refurtiva del valore di almeno 10 mila euro. Appena 24 ore dopo, i quattro responsabili (un maggiorenne e tre minorenni, tutti studenti incensurati) erano già stati identificati e denunciati, grazie alla segnalazione di un genitore.

Quello di quest’ultimo era stato un gesto di particolare coraggio ed onestà: insospettito dalla presenza dei pc nel proprio garage, il padre di uno dei ragazzi minorenni coinvolti aveva avvisato la polizia.

L’effrazione era avvenuta attraverso la rottura di una porta finestra. Per Daniele, all’epoca già maggiorenne, si era dunque aperto il procedimento penale e ieri la vicenda è approdata dinanzi al gup Piera Binotto e al procuratore Marco Martani. Il ventenne, assistito dall'avvocato Magaraci, era accusato di furto aggravato.

La Procura ha quindi prestato il consenso al patteggiamento e si è arrivati così alla condanna cumulativa a 8 mesi (sospensione condizionale della pena) in continuazione con un precedente reato risalente all’alba dell’8 settembre 2014.

Quel mattino, Tamara Sacilotto, 28 anni – che abitava con i genitori Steno e Milena proprio sopra la loro tabaccheria, in via Dogana – si era svegliata di soprassalto. Dal piano di sotto, aveva udito provenire il rumore di un vetro rotto.

Affacciatasi alla finestra, aveva successivamente visto alcuni giovani fuggire, mentre la porta dell’esercizio commerciale, a un primo, successivo, controllo, si era presentata forzata in più punti. Poco distante, in via Buozzi, i carabinieri del comando provinciale avevano intercettato un’auto con a bordo cinque giovani.

Al volante c’era l’allora diciannovenne Daniele Del Ben. Accusato in concorso di avere tentato il furto alla tabaccheria Sacilotto, aveva patteggiato, davanti al giudice monocratico quattro mesi di reclusione, 400 euro di multa e la sospensione condizionale della pena detentiva.

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