In via Diaz l’arco dimenticato dell’architetto Ettore Gilberti

Udine. Il professionista friulano ha progettato molte ville ed edifici della città. Il parco della Rimembranza è considerato uno spazio storico
Udine 1 Ottobre 2016. arco giardini Petrussi Foto Press / Strizzolo
Udine 1 Ottobre 2016. arco giardini Petrussi Foto Press / Strizzolo

UDINE. Ettore Gilberti è stato un professionista che ha dato molto al Friuli e alla città. Non è conosciuto come altri architetti che hanno partecipato in prima fila alla rinascita di Udine. Ma a ben leggere il suo curriculum si comprende chi è stato.

Ci aiuta Diana Barillari che nel “Nuovo Liruti-Dizionario bibliografico dei friulani” edito dalla Forum gli ha dedicato un’ampia scheda tratteggiando la figura ed elencando le opere.

Gilberti, nato a Udine nel 1876, dopo aver frequentato le scuole in città si iscrisse al Politecnico di Milano dove si laureò nel 1904 avendo come relatore Camillo Boito che lo considerava fra gli allievi migliori. Realizzate alcune opere in Friuli, fra le quali uno stabilimento idroterapico a Piano d’Arta, assunse un incarico pubblico a Rovereto impegnandosi nel settore delle case popolari.

Dal 1908 cominciò a costruire di nuovo anche a Udine, per esempio il palazzo Chiaruttini e il palazzo Vuga in via Carducci oltre al palazzo della Ras in via Rauscedo. Fu poi la volta del palazzo Contarini di via Manin, coperto da fregi d’oro, ora sede della Fondazione Crup.

Dopo il pensionamento, tornò in città inaugurando una serie intensa di opere in ambito pubblico e privato dove un fattore ricorrente era l’uso del mattone faccia a vista, a partire dal macello comunale in via Sabbadini. Costruì in particolare molte ville nelle quali torrette, verande, mensole lignee conferivano un tono pittoresco che incontrava il favore dei committenti.

Ecco un rapido elenco delle opere principali: casa Sirch in via Pelliccerie, casa Agnola in via San Francesco, case Magistris e Piccini in via Ciconi, casa Freschi e casa Pascoletti in via Girardini, villa Vidal in viale Leopardi, casa Larocca in via Marinoni, due palazzi della famiglia Moretti, la palazzina Dormisch accanto all’ex fabbrica e molte ancora. Un’attività di tutto rispetto che si concluse con l’Odeon, il cinema teatro fu infatti il suo ultimo edificio progettato poco prima della morte.

E veniamo al punto dolente. La città ha un luogo che ricorda l’architetto. È “l’arco Gilberti” posto all’ingresso del parco della Rimembranza. Non un luogo nascosto ma ben in vista per chi passa in auto, in bus o anche a piedi tra viale della Vittoria e via Diaz.

Zona quotidianamente assai trafficata. L’arco che porta il nome dell’architetto si presenta ultimamente molto trascurato. Secondo alcuni residenti della zona non si vede un giardiniere dall’anno scorso. Sul sito dell’amministrazione comunale si legge che il parco è ritenuto storico.

In argomento di siepi da potare nella zona di borgo stazione aggiungiamo all’elenco anche l’arco del Gilberti.

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